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  Franco Fragale
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In ricordo del grande Artista

Nato nel 1936 a Sambuci in provincia di Roma, ha iniziato a dipingere all’eta’ di quattro anni, alla morte del padre avvenuta in Africa.
Tornato in Italia andò a vivere con la madre e la sorella dal nonno medico a Castel Madama. In quel paese il primo maestro, un pittore figurativo classico che intuì le capacità del bambino.

Terminato il liceo classico dai Salesiani si iscrisse alla facoltà di ingegneria meccanica e, una volta laureato frequentò l’Accademia delle Belle Arti di Roma. Iniziò ad esporre nelle migliori gallerie della capitale e nello stesso periodo vinse un concorso pubblico che lo portò a diventare il direttore dellUfficio tecnico di Finanza nel Lazio.

Mai abbandonò la pittura, dipingeva talvolta nel suo studiolo di Lungotevere Flaminio, talvolta nella sua amata campagna alle porte di Roma. Portava le tre figlie e la moglie ai migliori musei d’Italia e del Mondo. Dopo le prime personali a Roma (l’ultima alla Galleria Vittoria di via Margutta) rimaneva coinvolto dal clima bohémien dei primi Pittori che esponevano a via Margutta contribuendo a vivificare il fermento artistico culturale di quella goliardica combriccola di veri artisti. Con De Magistris, Vespaziani, Parigini discutevano, creavano, dipingevano marcando l’ultimo vero momento creativo.

Naturalmente ognuno con il proprio stile. In quegli anni nasceva l’idea di fondare l’Associazione Cento Pittori di via Margutta. E così fu.

Quando il Fragale è mancato nel 2014 ricopriva ancora il ruolo di Segretario e membro del direttivo dell’Associazione. I marguttiani avevano una idea particolare del mondo dell’arte. Ad esempio erano certi che quello che contasse per davvero fosse l’impatto con il pubblico. Meno il placet di critici e galleristi. Lo scambio diretto con l’osservatore occasionale e talvolta non titolato consentiva al pittore di comprendere il livello della propria creazione.

Ciò nonostante i quadri del Fragale venivano richiesti da Chiese, Musei e gallerie di tutto il Mondo. Un suo quadro è custodito nel Museo d’arte moderna di Roma.

Aveva iniziato con le copie d’autore ad olio (strabiliante tra gli altri la sua ‘deposizione’, di Correggio o copie di Raffaello, collezione privata) sino ad abbracciare gli acrilici e ad ideare nuove modalità di pittura, passando dal figurativo perfetto ad un modo di resa dei soggetti del tutto originale e poetico con tecniche innovative.

La sua fama si estendeva fino a costringerlo a cedere e fondare una sua scuola, titolata ‘effetto natura’. Aveva un tale carisma che alcuni allievi partecipavano ai suoi corsi solo per sentirlo parlare d’arte.

L'idea dell’effetto sul pubblico lo portò nel corso degli anni a ideare e fondare una corrente pittorica, ‘l’effettismo’, movimento che aborre il plagio, la carenza di originalità e induce a creare con l’osservatore un rapporto empatico e di intimo stupore partendo dal rispetto dei crismi della tecnica classica. Nel frattempo avevano preso piede i proiettori, mezzi tecnici moderni, il computer. Bene l’effettista è un pittore in senso stretto (colore su tela) che può, una volta dimostrato di padroneggiare ogni tecnica, travalicare gli schemi delle Accademie con qualsiasi mezzo, ma mai tramite il computer o qualsivoglia strumento che limiti la sua creatività.

A questo movimento hanno aderito, tra gli altri: Alberto Vespaziani, Gene Pompa, Claudio Morleni. Ora tiene le fila del movimento la figlia e allieva Francesca Romana.

Il primo manifesto è stato pubblicato nel primo Manuale di Pittura scritto dal Maestro, dal titolo ‘A regola d’arte’. Poi rielaborato nel suo secondo libro ‘Manuale di pittura’ (piccola enciclopedia delle tecniche dalle botteghe d’arte alla pittura contemporanea e effettista) e reso nel catalogo ACCA e in numerose riviste di stampa specializzata.

Al suo attivo una produzione di circa 1500 quadri e un numero incalcolato di disegni e schizzi a china, matita e sanguigna.


CORRENTE PITTORICA L’EFFETTISMO

Corrente pittorica contemporanea fondata dal Maestro Franco Fragale.
Il movimento aborre il plagio, l’uso del computer, la carenza di originalità, l’utilizzo di strumenti tecnologici per la composizione dell’opera pittorica. Propugna l’innovazione nel solco della tradizione, partendo dal rispetto dei dei crismi della tecnica classica. Include il figurativo, l’astratto, la street art quando il pittore riesce a creare con l'osservatore un rapporto ematico di effetto di intimo stupore.
L'originalità nella scelta del soggetto o l’innovativita’ nella tecnica rende il pittore un effettista.

Hanno aderito al movimento pittorico decine di artisti, tra i quali Il Maestro Alberto Vespaziani, Caposcuola, Gene Pompa, Oscar Tirelli, Antonio Alberti, Elisa Camilli, Salvatore Nota, Luigi Salvatori, Walter Iagnocco, Giuseppe Marchetta, Claudio Morleni, Paolo Veneziani, Laura Anetrini, Mariagrazia Benvenuti, Alessandro Trani, Luca Abbatelli, Patrizio De Magistris, Francesca Romana Fragale e molti altri.

Il manifesto può ancora essere firmato. Tiene le fila del movimento la figlia e allieva Francesca.

Il Fondatore ha abbracciato le teorie di Jean Pierre Changeux, professore di neuroscienze al Pasteur di Parigi che ha analizzato il rapporto tra arte e cervello umano. Dice il Fragale in una sua intervista: ”Il quadro deve colpire entrambi gli emisferi del cervello umano (ragione e emozione) per essere un’opera d’arte. Caracci e Pollock ad esempio sono effettisti”.

La corrente è stata lanciata per la prima volta nei libri di pittura pubblicati dal Fragale.
   
   
 

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