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PAOLA BARBARA PROFILI vive e lavora a Roma dove ha il suo laboratorio artistico di pittura.
L’artista è ancora in una fase di esplorazione sia dei suoi mezzi espressivi che dei contenuti che le urgono dentro e di sperimentazione dei materiali.
E’ protagonista la natura, di cui descrive diversi modi, dall’etereo delle palme alla concretezza di querce o pioppi, dai fili d’erba a coloratissime composizioni floreali.
La natura, però, è solo l’occasione per raccontare momenti, stati d’animo, seppure inconsapevolmente, come dimostrano le forme arboree realizzate in graffito, la sagoma scheletrica di un albero spoglio che si sovrappone a un pino vigoroso, alberi e rami su freddi fondali azzurri o viola, per non parlare dell’albero la cui chioma è invasa da inquietanti uccelli.
Un altro aspetto molto presente è il cromatismo, la grande varietà di colori e il piacere di mescolarli, sfumarli, impastarli come materia per riuscire a esprimere emozioni, sensazioni, vortici ed esplosioni.
Si percepisce che la realizzazione è rapida, non c’è elaborazione razionale, ma il tentativo di mettere su tela o carta quello che si sta delineando dentro nella maniera più immediata possibile.. per non fermare il movimento o falsare l’ esperienza dell’attimo.
C’è ancora la freschezza e l’ingenuità di chi cerca con onestà intellettuale di esprimere con il colore ciò che vede, come lo vede, lo vive, non c’è né manierismo né mestiere, i quali, anziché essere strumenti espressivi, il più delle volte uccidono l’immediatezza ispirativa o producono forme vuote, senza alcuna presenza viva.
NOTE CRITICHE
..Una musica, una pietanza, un libro, un’architettura, un abito, un disegno, un quadro, una scultura … infiniti sono i modi per esprimere in modo creativo la propria interiorità.
Non è facile ammettere con se stessi di avere qualcosa di nuovo da dire, ma quando c’è e si ha il coraggio di ‘metterlo fuori’ il piacere è duplice: quello di chi lo fa e quello di chi ne è spettatore. Questo è più evidente quando l’artista non ha il ‘pedigree’, non ha attestati o un curriculum specifico, ma irrompe con la ‘sua arte’ nel panorama artistico e si impone in modo imprescindibile, pur se al di fuori di luoghi comuni e stereotipi culturali. Paola Barbara Profili è una piacevole e sorprendente novità nel panorama artistico della Capitale. Vive e lavora a Roma, dove ha il suo atelier. Si percepisce, guardando le sue tele, che quando dipinge si diverte, non è attanagliata da alcuna ‘nevrosi artistica’, da furore e tormento creativo, dall’ansia della tela bianca o dalla necessità di produrre il capolavoro che stupirà il mondo, ma semplicemente le piace quel che fa. Il risultato è interessante, sia dal punto di vista della tecnica - nella quale sperimenta molto e questo dice quanto sia libera di mettersi in gioco- che da quello dei ‘contenuti’. Pur manifestando una preferenza per l’acrilico, tuttavia non si limita a questo, ma utilizza agevolmente anche altri materiali e tecniche, traendo ispirazione dal quotidiano esistenziale e culturale, filtrato dal personalissimo punto di vista della sua sensibilità artistica. Si vede che non ci sono filtri culturali, citazioni di opere altrui, tentativi manieristici di scuola, ma la semplicità espressiva di mano e pennello in presa diretta con un’emozione, una impressione, un’ombra appena afferrata di una dimensione onirica… Un aspetto molto presente nelle sue opere è il cromatismo, la grande varietà di colori e il piacere di mescolarli, sfumarli, impastarli come materia per riuscire ad esprimere emozioni, sensazioni, vortici ed esplosioni. Guardando le opere, si percepisce che la realizzazione è rapida, non c’è elaborazione razionale, ma il tentativo di mettere su tela o carta quello che si sta delineando dentro nella maniera più immediata possibile, per non fermare il movimento o falsare l’esperienza dell’attimo. C’è ancora la freschezza e l’ingenuità di chi cerca con onestà intellettuale di esprimere con il colore ciò che vede, come lo vede, lo vive, non c’è né manierismo né mestiere, i quali –anziché essere strumenti espressivi – il più delle volte uccidono l’immediatezza ispirativa o producono forme vuote, senza alcuna presenza viva. Di fronte alle opere di Paola, al di là della superficie della tela, si sente la presenza umana, in momenti diversi dell’esistere quotidiano, più o meno piacevoli come lo sono tali momenti, ma vera, reale. È protagonista la natura, della quale descrive diversi modi, dall’etereo delle palme alla concretezza di querce o pioppi, dai fili d’erba a coloratissime composizioni floreali. La natura, però, è solo l’occasione per raccontare momenti, stati d’animo, seppure inconsapevolmente, come dimostrano le forme arboree realizzate in graffito, la sagoma scheletrica di un albero spoglio che si sovrappone a un pino vigoroso, alberi e rami su freddi fondali azzurri o viola, per non parlare dell’albero la cui chioma è invasa da inquietanti uccelli. Forse, però, le opere più interessanti sono quelle meno riconducibili immediatamente a sagome esteriori di realtà note, ma più oniriche, nelle quali la forma e il colore sono diretta espressione di un momento non mediato dalla logica razionale, né nel momento intuitivo né in quello espressivo, e nelle quali chi osserva può più facilmente lasciarsi andare ad associazioni personali. Quando questo accade, non si resta spettatori distaccati ‘al di qua’ della tela, ma la si attraversa, entrando in un mondo dove le cose sono reali, in quanto vissute, ma non sono come sembrano nella realtà esterna: non lo sono per l’artista, ma non lo sono neppure per l’osservatore, che ne viene inevitabilmente coinvolto, più o meno piacevolmente, ma certamente non rimane indifferente.
Dott.ssa Margherita Carotenuto
“Per chi lo ami, il mondo si toglie via la maschera dell’immenso. Divien piccolo, quasi canto, quasi bacio dell’eterno” Paola Barbara Profili, valente ed apprezzata pittrice contemporanea, attenta al richiamo intimista dell’anima, dipinge per remota vocazione, lasciandosi guidare dalla propria indole di indomita e fervente ricercatrice, assetata di nuova conoscenza. Le sue opere fortemente incisive, rivelano istantaneamente la potenza esplosiva del colore, laddove si avvicendano le predilette ed accese cromie dei blu intensi, dei viola porpora, degli aranci permanenti e degli abbaglianti rossi fuoco, in un itinerario gestuale privilegiato dalla sintesi estetica, che superando le barriere del tempo, coniuga affascinanti atmosfere caratterizzate dalla crescente valenza emozionale capace di affascinare l’osservatore per l’essenza formale dell’assunto. Così, in ogni tela, soprattutto dai dipinti di grande dimensione, si evince una personale visione dei soggetti, rivisitati in chiave onirica. Si osservino al riguardo, le nature morte dedicate alle preziose gemme floreali in cui ogni petalo sussurra un madrigale d’amore, ed ancora vale soffermarsi sui vortici surreali dagli infuocati bagliori, per poi ammirare le svettanti iperboli spaziali alle quali si assommano le numerose opere a tema alterno, che abbracciano paesaggi tratti dal vero o frutto dell’immaginazione, assunti allegorici ed arcobaleni coloristici, dove ognuno di noi può identificare una propria dimensione. Si leggono dunque, micro e macro strutture metafisiche che lambiscono la galassia astratto informale: un coacervo di vivaci intuizioni e di stupefacenti coloriture, ovvero lampi di luce nel buio, tracce esistenziali remote e soprattutto creatività. Accenneremmo ad accese visualizzazioni derivate da tessiture mnemoniche, da affetti e da sogni, il tutto immerso in un alone di velato romanticismo. Compare in sintesi, l’eterea sinfonia del pensiero, perché per Paola Barbara Profili dipingere è vivere, respirare, volteggiare negli spazi delle fiabe coloristiche, rievocando una dimensione aurea in cui è ancora possibile ritrovare il proprio io a confronto con l’Universo, laddove l’arcano destino dell’Artista del nuovo millennio, oppresso dai dubbi e dalle incertezza, ripone l’ultima speranza sull’oggettiva bellezza del Creato. Perché la pittrice, profondamente ed incondizionatamente innamorata della vita, ne esalta l’immane significazione, dando origine al sortilegio sempre nuovo e sempre avvincente dall’atto gestuale, deputato ad esorcizzare l’immediata sequenza dell’impaginazione, al di fuori dei fasi clamori delle mode, dando significato ad una suadente ed inattesa calligrafia espressiva. Quando Paola Barbara Profili, pone la tela da dipingere sul cavalletto, ha già in mente l’ipotesi formale, conseguentemente si sviluppa un tacito accordo fra Lei medesima e quella sua ferrea volontà di comunicare in piena autonomia, sentimento e passione al mondo esterno. Dunque, silenti riflessioni celate ne cuore, come un qualcosa in più che attualizza la consapevolezza dell’essere, all’ombra della luce divina di Dio. Cosi la pittrice promuove una posizione culturale di rilievo, laddove ogni concetto identifica le segrete aspirazioni, dando luogo ad un filare di scansioni cromatiche sublimate da un’eterea armonia, capace di tracciare confortanti ed irripetibili istanti di serenità.
Saggio Critico di Aldo Albani - Roma, novembre 2013
"Un’artista post-impressionista che eleva l’arte a espressione di sublimi sentimenti" Profili Paola Barbara, artista sensibile e raffinata, appartiene a quel novero di post-impressionisti che definisce il suo stile con personalità, esprimendo nel gioco dei cromatismi una eccellente qualità compositiva e coinvolgendo il fruitore in raffigurazioni che innalzano la soglia emotiva dall’ordinario e dal dejà-vu, fuoriuscendo da realtà immanenti per compiere quel volo pindarico che è manifestazione evidente degli artisti più ispirati. Il percorso figurativo trae spunto essenzialmente dalla natura, ma trattasi di figurazione che prescinde dai canoni dello studio delle forme e dei tratti cosi come appaiono nella realtà, bensì rielaborati dalla fantasia e dalla creatività dell’artista, che si cimenta in immagini che preludono al simbolismo e soprattutto a quella ricerca di atmosfere che trasmettono un’anima volubile oscillante tra sinuosità e intreccio. La sinuosità che appare nelle alghe marine, nei rami degli arbusti, nelle opere “Fuochi” e “Fantasie” è indice di una composizione rassrenante, tendenzialmente volta all’armonia del tratto, e dominata da quel senso del movimento che Paola Barbara Profili interpreta con grande proprietà di linguaggio e un significato ben preciso: il fluire della vita, ovvero nulla è statico e preordinato ma tutto in continua evoluzione. In tal senso ne sono una testimonianza fondamentale le opere “Grande diluvio” e “Piccolo diluvio”. Nell’ambito figurativo l’artista si esalta in gioielli compositivi che appartengono alla serie delle opere floreali, dove emerge in particolare l’eleganza compositiva, come nell’opera “Il risveglio”, che rivela grandi accostamenti cromatici in atmosfere bucoliche e la ricerca di significativi punti di luce nel tardo tramonto. Il mondo di Paola Barbara Profili travalica nell’astrattismo secondo un percorso altalenante in cui l’artista si rende protagonista di opere che le consentono di spaziare in assoluta libertà, con una sapiente stesura dei cromatismi verso definizioni pittoriche che mostrano la ricerca dell’inconscio e di quegli intrecci che rivelano i grovigli dell’anima, testimoniati da varie opere tra cui la più significativa è “Confusione”. Nell’universo di un subconscio misterioso e impenetrabile la tendenza astrattistica va verso l’ascensione, espressa nei piani prospettici con mirabili effetti cromatici, e questa ascensione si innalza verso una latente o manifesta spiritualità. Alcune delle sue opere potrebbero definirsi “Tormento ed estasi”, mostrando un’ambivalenza di impulsi che si rivelano nella gestualità dell’esecuzione. Il turbinio di sentimenti contrastanti, espressi sulla tela con il “pathos” di chi rileva la sua anima, tendono verso la catarsi, che è sublimazione di quel mondo interiore aggrovigliato. Il futuro artistico di Paola Barbara Profili è radioso poiché l’anima è genuina e sincera, sa comunicare ed emozionare con un linguaggio semplice e al tempo stesso profondo, sa aprire nuovi orizzonti a quelle espressioni post-impressioniste in cui mostra originalità assoluta e valenza pittorica che esprime compiutamente la proprietà di chi ha eletto l’arte a espressione di sublimi sentimenti.
Claudio Lepri - critico d'arte
MOSTRE PERSONALI E COLLETTIVE
- Cento pittori via Margutta collettiva Castel Gandolfo - luglio 2013.
- Centro arte Castel Gandolfo Personale Antologia "Colori e Vita" - agosto settembre 2013.
- Galleria Il Leone collettiva "Messaggi e Simbolismi degli Artisti Contemporanei" - Roma ottobre 2013.
- Centro arte Castel Gandolfo "1° Premio di Pittura" - ottobre novembre 2013.
- Galleria Il Leone collettiva" Arte nel Lazio" - Roma, novembre 2013.
- Cento pittori via Margutta collettiva "Natale 2013" - Roma, dicembre 2013.
- Meeting Art Spoleto, mini personale" Palazzo Laurenti" - Spoleto dicembre gennaio 2014.
- Varazze Art collettiva nazionale "Palazzo Beato Jacopo" - Varazze (Savona) dicembre gennaio 2014.
- Galleria Il Leone "Premio Maremma collettiva - Grosseto Chiesa dei Bigi gennaio 2014.
- Galleria Il Leone - Roma, gennaio 2014.
- Galleria La Pigna "I colori dell'Anima" Palazzo Vicariato Maffei Marescotti - Roma, gennaio 2014 |