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Adriana Di Dario è nata a Mazara del Vallo (TP) dove risiede attualmente.
Si “improvvisa” pittrice seguendo la passione della madre, Antonia Morello, e le pennellate iniziate per gioco le aprono le porte di un nuovo modo di esprimersi e di comunicare le sue emozioni. Con i suoi paesaggi romantici, ma non banali, interpreta la natura consegnando a chi osserva i suoi quadri una visione indefinita e trasognata in cui perdersi e rincorrere pensieri in libertà. Dire paesaggi vuol significare spesso cadere nell’ovvio, nel già visto. La Di Dario ha aggirato l’ostacolo, ha trasfigurato i suoi paesaggi fantastici entrando in simbiosi con il romantico e il classico, dando la misura di una propria interpretazione. Lirismo ed emozioni si stemperano nella sua intensa tavolozza, fatta di colori a volte decisi a volte tenui e sfumati. E proprio le sfumature e la ricerca cromatica dei suoi grigi, dei suoi azzurri comunicano forti vibrazioni, che colpiscono per le “spinte emotive” che trasmettono. La sua pennellata si è arricchita del tempo della vita, facendosi in qualche opera quasi rarefatta, come una nuova dimensione dello spirito, divenendo più matura ed intensa sì da trasferire alle sue opere nuova espressività.
L’artista connota le sue opere di una cifra stilistica personale, quasi una firma simbolica: alberi al margine destro o sinistro. Alberi spogli, stilizzati, alla ricerca dell’infinito, oltre le nuvole o il cielo scuro e denso di presagi nascosti. Tra gli alberi spesso si intravedono fiumi, laghi, definiti o appena accennati. L’acqua generativa, amniotica, diventa un nuovo senso dell’esserci, fuori dal tempo, in un ritmo perenne, ciclico, di una natura incontaminata, che nasconde nella sua forza la possibilità della tempesta.
Dopo anni di assenza dalle manifestazioni ufficiali, durante i quali si è dedicata all’insegnamento e alla sua adorata famiglia, si ripresenta nel 2006 partecipando alla VII Mostra Collettiva de “Associazione Culturale Amacus” mostrando la sua maturazione artistica che la porta ad esprimere il suo “Io” e i suoi pensieri seguendo un proprio stile.
La pittura come ricerca del sé, l’arte come bisogno del dialogo intimo e personale che si fa corpo attraverso il colore, la pittura come un orizzonte di senso, offerta nuovamente al pubblico per comunicare emozioni ed esperienze.
RECENSIONI E NOTE CRITICHE
Orizzonti perduti "La natura descritta da Adriana Di Dario è silenziosa , primordiale , pressoché incontaminata. Talvolta i paesaggi possono rivelare qualche vetusta impronta lasciata dall’ uomo: si tratta di archi e ponti che, indagati con grande cura e perizia, traducono pensieri fugaci, ricordi, timori sospesi. L’ opera, che echeggia suggestive istanze romantiche, si rivela davvero capace di celebrare emozioni grandiose attraverso occhi irrequieti e tormentati, in un’indagine tesa alla ricerca di un orizzonte lontano e forse irraggiungibile"
Prof. V. Cracas - Critico d’Arte
Interpretazione, sintesi e rappresentazione, le opere dell’artista si possono riassumere con queste tre parole. Tale applicazione istintiva e cosciente è una pittura dal saldo cromatismo, dalle mosse plastiche, ben individuate nel trasporto dell‘immagine. Sofisticata costruzione che predilige una tavolozza di rapporti e toni, scaturante da una analisi della realtà passata attraverso i naturali sensitivi filtri dell’ autrice. Creazioni razionali che, orientandosi in un linguaggio poetico, aspirano a riconoscersi nelle espressioni particolari di dinamici contenuti. Paesaggi che l’artista ricostruisce, racchiudendo i sentimenti, le sensazioni , le paure che si affollano intorno a lei, nelle azioni quotidiane, determinando in tal modo le strutture di un tempo passato. Costante sintesi che persegue l’ essenziale evoluzione di nuove idee ; soggettiva trasfigurazione che si avvale di pensieri per captare le luci nello spazio interiore della propria anima, una esposizione della spiritualità del raffigurato. Si inserisce con note di acutezza e sensibilità che analizza, tramite il colore, molteplici stati d’ animo. Sovrapposizioni di immagini che tendono alla ricerca dell’ Io nascosto nel più profondo. Rinnova completamente i canoni di una realtà vissuta in una continua evoluzione, proposte che scaturiscono da una forma obbiettiva, caratterizzata, da un animo forte e sensibile. Hanno una curiosa aggressività, si esteriorizzano in tonalità senza pudore, scoperte squillanti come se le forme si rifiutassero di subire un qualsiasi controllo. Un divenire di tranquille annotazioni che si articolano in un imprevisto annullarsi del momento, echi che, pertanto, emergono nel magma di una cromatica fusione. Segni e tratti che volgono verso un’atmosfera di sogni, realizzata attraverso la spazialità di tempo e di tecnica. Un’ esplorazione quasi mitica evidenziando un essenziale paesaggio artistico: esercizio di fasi figurali che assorbono completamente la propria obbiettività, ed i decisi giudizi di una descrittiva organicità.
Prof. Ginco Portacci Direttore della Galleria “Il Leone”
Paesaggi onirici, fantastici, magici quelli in cui lo spettatore si inoltra cercando un percorso, una strada, un posto da raggiungere, ma il silenzio, l’atmosfera, l’incertezza dei confini bloccano il cammino e si rimane sospesi, in attesa, immersi in un ambiente di cui si sente quasi la temperatura grazie alla scelta di poche tonalità. Nella composizione le forme si sfaldano : le pennellate descrivono elementi indefiniti ridotti a macchie di colore, tanto da compenetrarsi e perdere il loro aspetto. E’ una fusione che accentua l’incantesimo del luogo.
Dott.sa Giorgia Gemo - Critico d’Arte
Adriana Di Dario è la ricercatrice della luce. Nelle sue opere non si ferma alla tematica od al visivo, ma va oltre. La sua tavolozza, prevalentemente monotonale, varia in tutte le cromie conosciute, le altre se le inventa, alla scoperta di novità. Il suo talento la porta ad un suo personale modo di interpretazione. Originale e tutto suo, la capacità di infondere sulle tele le sensazioni più intime e recondite. I suoi deserti, le colline, i paesaggi lunari, fantasiosi e fantastici, quasi visioni gotiche di ere primitive e barbare, agli esordi della storia e della civiltà. In ognuno però c'è sempre Adriana, una donna minuta, fragile, quasi schiva delle sue grandi capacità artistiche, sempre pronta a mettersi in gioco, cercando di fondere tecnica ed innovazione, ma attenzione, non è la sua debolezza, ma sua forza nell'arte. Volendo relegarla ad uno stile, direi surreale, ma lei va oltre, il suo stile personalissimo è onirico, spirituale, diafano e soave; passeggia fra terra e cielo portandoci la sua semplicità poetica di un'artista sempre pronta a cambiamenti interiori.
Prof. Ginco Portacci Direttore della Galleria Il Leone
La peculiare espressività pittorica di Adriana Di Dario è sintesi di un progressivo sedimentarsi di visioni,emozioni,riflessioni,dall’ambito ispirativi/intuitivo alla prassi strutturale e cromatica sostenuta dalla fantasia.Il rapporto dialogico fra ritmi grafici e dissolvenze, la sobria impostazione cromatica e la dominanza di smorzate,esplicitano le assonanze tra gli stati d’animo dell’artista, i sogni e le rappresentazioni figurali di ambienti e situazioni rielaborate con significanza simbolica. Adriana Di Dario offre, attraverso le sue opere, interpretazioni variegati di luoghi amati, di paesaggi onirici, di motivi esistenziali e sentimenti che condensa nelle scelte cromatiche con suggestiva tensione lirica, in uno stile tutto suo, originale e immaginifico, rivelando una composita, profonda sensibilità espressiva.
Prof.R. Perdicaro - Annuario l’Elite 2014
Recensione dell'opera "Una luce nel buio" - opera vincitrice del trofeo "Coppa Margutta"
"Paesaggio cupo, pieno di mistero ed angoscia.La sublime inquietudine metafisica è ampliata dalle Laviche e cinerine, oltre che dall’albero spoglio, simbolo di morte."
Prof. Daniele Radini Tedeschi (critico d’arte )
La possibilità espressiva dell’artista Adriana Di Dario è supportata da un sincero e formidabile talento,nonché da una tavolozza pulsante e luminosissima. Questa pittrice ispirata dalla natura e dai paesaggi che questa offre li riinventa e li rivive mediante cromatismi accordati con le vibrazioni dell’anima e dello spirito . La sua è una pittura piena di onirismi,intesi come raccordo tra visione intima e realtà oggettiva;onirismi che accompagnano il fruitore alla scoperta di nuove sensazioni ed esteticità che formalizzano il progetto di ricerca insito in un grande artista. Dott. Dino Marasà ( Critico d’Arte )
Ciò che maggiormente colpisce ed affascina quando si ci trova innanzi ai quadri della pittrice siciliana Adriana Di Dario, è l’atmosfera mistica e per certi versi desolante che i suoi dipinti emanano con estrema naturalezza . Infatti non v’è alcun artificio, nessuna soluzione accademica, nessun escamotage stilistico, anzi, è d’uopo chiarire che essi nascono dal gusto personale di un artista autodidatta, priva quindi di schemi imposti e di regole impartite. La prospettiva è di matrice intuitiva ed i suoi paesaggi, perché questo è il genere da lei prediletto, rimandano a quegli scorci appena intravisti dietro i santi nelle tavole ferraresi, e penso al Tura ed al De Roberti. L’atmosfera marziana, secca, arida, dove l’argilla si sgretola, dove regnano le carcasse delle solfatare, ecco tutto questo al contempo torrido e gelido clima rispecchia l’intimo e l’animo dell’artista, simboleggiando la libertà creatrice in balia degli opposti
Prof. Daniele Radici Tedeschi - Storico e Critico d’Arte, Cultore d’Arte Antica presso l’Università La Sapienza - Roma
Realtà fortemente antinomiche caratterizzate da accenti indissolubilmente riflessivi caratterizzano le opere pittoriche dell’Artista Adriana Di Dario. Temi tra loro contrapposti. Fenomeni che trovano nel loro inverso la propria soluzione. Questa è la pittura dell’Artista. Un’Arte pittorica fatta da spinte emotive che hanno nei contrasti la loro soluzione. Luci e ombre, sogni e pensieri infuocati, muta melodia e libere realtà. A parlare nelle sue composizioni sono i sentimenti di un’Anima che con forza vuole essere riportata alla luce. Un’anima che stanca di vagare nei meandri della dimenticanza va alla ricerca di quel “non noto” che va svelato. Un’anima che fattasi carico dei sentimenti umani chiede solo di essere ascoltata. La pittura della Di Dario è tutto questo. L’Arte si fa magia e il suo pennello è pronto ad incidere attraverso le sue somme note la melodia perfetta. Il linguaggio cromatico si fa essenziale e le forme sono caratterizzate dalla sinuosità di un tratto che percorre la “sua” mente. L’artista indaga la condizione di un Mondo che appare sempre più incerto. La razionalità pittorica lascia spazio a quei sentimenti che sono immediatamente percepibili anche dagli occhi dell’astante che normalmente rifiuta ogni forma di partecipazione attiva. I pensieri nella sua Arte sono taciti, ma con estrema abilità comunicativa Adriana Di Dario riesce a riportarli a nuova Luce. Un’Artista che attraverso le sue pennellate cariche di significato riesce a dare un senso a ciò che il Mondo oggi è.
Recensione all'opera "Un Sogno…"
“Visto e solamente accennato. Questi i temi che l’Artista Di Dario porta in scena in quest’opera. La dimenticanza sembra circoscrivere lo spazio pittorico. Una luce “cauta” illumina il non ben definito. Ombre e sfumature “tacite” vengono riportate con una maestria compositiva eccellente. I colori trovano nella freddezza il loro linguaggio rappresentativo più vero e concreto”.
Recensione dell'opera “Il Lago dei Sogni Perduti” “ In quest’opera l’Artista Adriana Di Dario attraverso la sfumatura del colore che richiama l’ “andare via” dei sogni riesce a trasmettere una forte emozione a chi osserva l’opera. A caratterizzare l’opera sono però gli alberi dalle solide radici che ci conducono alle certezze che ognuno ha nella vita. Il lago con l’incertezza del suo “motus” ci conduce invece ad una realtà difficilmente interpretabile. Un sogno che volato via trova nelle profondità delle acque di un lago il suo rifugio più sicuro”.
Dott. Salvatore Russo - Critico d'Arte
"..l'artista..... si allontana dall'emozione primitiva per cercare nuove vibrazioni,più intense e qualche volta anche traumatizzanti..." Dott. Irene Marusso (scrittrice-poetessa)
"..la pittura come ricerca di sè,la pittura come bisogno del dialogo intimo e personale che si fa corpo attraverso il colore,la pittura come un orizzonte di senso, queste sono le dimensioni profonde che la Di Dario offre al pubblico..."
Dott. Francesca Petruccelli
Il primo pensiero che desta la pittura di Adriana Di Dario è quello della libertà. Libertà non nel senso civile, beninteso, ma nel senso più assoluto, filosofico. Oggi non si pensa più a questo tipo di libertà. Ma tutto il pensiero umano si è misurato con questo concetto. Libero è ciò che è causa di se stesso, per Aristotele; libertà è autodeterminazione assoluta per Epicuro. Per Kant è: facoltà di iniziare da sé un evento. Così io vedo la pittura di Adriana Di Dario: come un continuo inizio, una continua origine del colore e della forma. La sua è una libertà razionale, una lucida ricostruzione dell'Universo caotico del colore e della luce. Con quelle sue immagini assolutamente rarefatte con sintetiche indicazioni di spazio che aprono verso un campo infinito. Immagini purissime di luce appena delimitate da segni e segnali. Nessuna ripetizione, nessun modulo, nessuna meccanicità, che sarebbero naturalmente in piena contraddizione con la libertà, che è sì «facoltà di iniziare da sé un evento», ma è anche spontaneità assoluta; e quindi evento sempre nuovo. Nulla di descrittivo, di aneddotico, in lei, che punta comunque a rappresentare le essenze. E se queste continuamente sfuggono, la sua pittura continuamente le insegue, spostandosi all'infinito e spostando, di conseguenza, l'immagine. Questa sensibilissima artista siciliana sembra registrare quasi passivamente le sensazioni più immediate delle proprie folgorazioni luminose; ma l'istinto è subito riportato all'ordine della forma, che è un riflesso dell'ordine della mente. Così Adriana Di Dario, senza in nulla rinunciare al metodo dell'arte moderna e al suo principio di spontaneità espressiva, sta dentro alla grande tradizione italiana e consacra ad essa la sua fedeltà nella coscienza di rappresentare, nel modo più alto e coerente possibile, lo spirito di continuità storica.
Dott. Andrea Diprè - Critico d'arte
L’ Arte maestosa di Adriana Di Dario
“....” La sorpresa – grande sorpresa – è consistita quindi nel trovarsi di fronte a delle espressioni pittoriche di carattere solenne, rigoroso, maestoso. Delle manifestazioni artistiche non particolarmente consuete; anzi, segnate da ampio respiro di veduta, ed allo stesso tempo sincera spinta verso la dimensione del sogno, visto nell’ottica dell’osservazione naturale. I soggetti di Adriana sono sempre misteriosi, lontani, potentemente indefinibili; rifiniti delicatamente e specificamente in costanti atmosfere di simbolismo e nostalgia, alle volte struggente. Le Nature, vuote di individualità umana, cariche di particolari raffigurativi sempre minuziosamente ed intimamente disegnati, e raffinatamente ed espressivamente dipinti, si inseguono l’un l’altra con efficacia, nella ricerca di un Avalon interiore che sia luogo di riflessione e di pace. I cromatismi cui l’Autrice perviene si segnalano per equilibrio e misura, in una prospettiva pittorica sempre gradevolmente fusionale, legata a dei classicismi intensi, e sempre bene – del tutto – intesi e compresi. Così, opere come il suggestivo e policromatico “ Il lago dei sogni perduti”; o venate di sfumature extra reali nel magnifico “Un sogno lontano nel tempo” ; o il fantastico e sottilmente mistico “ Sulle ali della fantasia”. Ed anche, in via di eccezionalità specifica, nei due grandi, e tendenzialmente monocromatici “ Ricordi sereni”, e “ Come una preghiera”; opere ove la via di percezione al sogno appare così intensa e sentita da divenire Via di personale identità artistica. Su quella grande strada, Adriana Di Dario muove con sicurezza il filo del dialogo con se stessa, con l’arte e con il mondo; creando non solamente l’idea di una gradevole ed efficacissima personalità d’arte; ma – anche e soprattutto – la forma di un’espressione pittorica simbolica e vera, capace di emozionare chiunque abbia un cuore.
Roma, Agosto 2008 Alfredo M. Barbagallo (Studioso e critico d’Arte )
ADRIANA DI DARIO : COME IN UN SOGNO
La pittura della siciliana figlia d’arte Adriana Di Dario, dall’apprezzabile cifra stilistica, è il risultato di una profonda sensibilità,non celata ma espressa senza mediazioni, attraverso i suoi soggetti preferiti : i paesaggi. I dipinti i cui toni, a volte più forti, sono pastellati, ricordano quella immediatezza,quel colore reso torbido dai grigi e dalle terre, ma allo stesso tempo solare del Turner, in un profondo anelito di religiosità.
Il paesaggio viene inquadrato dai secchi e scuri rami degli alberi,sviluppandosi all’interno di questa “cornice” naturale prescelta dall’artista, secondo un uso del colore molto personale; gli elementi classici del paesaggio,laghi,alberi,promontori,pianure,sono “assorbiti” dal colore,perdono i particolari magicamente,senza perdere l’immagine primitiva,caricandosi di una spinta verso l’alto,quasi una “trasfigurazione” del reale.
Sulla tela ciò che di solito vediamo in maniera statica,acquista movimento,spinto e dissolto dalla luce,una luce che rende i suoi protagonisti evanescenti,quasi onirici,come in un sogno di cui non si ricordano i particolari, di cui rimane solo l’impressione,il ricordo,di ciò che ci è apparso.
Dott.ssa Maria Irene Vairo
Presentazione dell’Artista
L’Artista Adriana Di Dario nelle sue opere racconta una storia. La storia narrata è quella che parte dal suo cuore fino ad arrivare ad essere riportata su una tela che si trasforma in diario di vita. Ad essere “riproposti” sono i suoi sentimenti.
Potremmo definire Adriana Di Dario l’Artista dal sentimento puro. Quel sentimento provato solo da chi fa dell’Arte la componente più importante della sua vita. Questo sentimento che per sua natura è immateriale, nelle opere di Adriana Di Dario si fa “percepibile”. Si percepisce dunque e va oltre qualsiasi dimensione conosciuta.
Attraverso le sue opere anche il cosmo si trasforma in un’entità tangibile.
Artista di indubbio talento, ha un’enorme capacità: fare emozionare coloro che osservano le sue opere. L’Astante che per natura è distratto, osservando le opere della Di Dario si trasforma in spettatore attivo che va alla ricerca del Significato celato dietro ogni opera.
La sua pittura racchiude quelli che sono gli Universali Linguistici. Il Significato si lega ad un Significante in modo tale che superata la figurazione accademica, le opere dell’ Artista Di Dario raggiungono la dimensione del “detto” che le rendono comprensibili ai “molti”. Il fine ultimo dell’Artista è quello di comunicare le proprie Emozioni. I propri Stati d’Animo. Il Proprio Essere. Adriana Di Dario lo fa attraverso ciò che sa fare meglio, ovvero attraverso la Pittura. In un mondo che attraverso le sue opere, si trasforma in una dolce fiaba, l’Artista Di Dario è il suo narratore più fedele.
9 maggio 2010 Dott. Salvatore Russo - Critico d'arte
Adriana Di Dario e i suoi “desideri nascosti”
Adriana Di Dario ha iniziato la sua carriera di pittrice in anni molto lontani, e in modo del tutto inconsapevole, quasi per gioco, forse per imitazione, in quanto la madre Antonia coltivava in casa la passione della tela e del pennello, l’adolescente allora si dilettava, ma ben presto comprese che quello sarebbe stato il modo, anzi, il “suo”modo privilegiato di aprirsi al mondo, agli altri.
Adriana scopriva, infatti, che le sue pennellate erano parole, pensieri, sogni, emozioni e che la pittura si faceva tramite per esprimere tutto ciò che le si agitava dentro, quel turbinìo di passioni e “desideri nascosti”, che un animo schivo, malinconico e riservato mai avrebbe deciso di svelare in maniera esplicita. Altri, di temperamento diverso, scelgono differenti forme di comunicazione che vanno dalla poesia alla narrativa, dalla fotografia al cinema, molti approdano al colore, alcuni “parlano”addirittura con l’esplosione di un cromatismo acceso e disperato, ma pochi riescono, come a noi pare Adriana Di Dario, a mantenere celato agli altri, al pubblico, attraverso le loro opere, quel tumulto che si mescola e rimescola nell’interiorità più intima; i recessi della memoria, alle volte, ci fanno paura, altre volte non incutono timore, ma si mostrano restii ad essere esibiti, per pudore. Ecco allora che la Nostra adatta al suo sentire e fa propria la pittura del paesaggio sulla quale si espresse con maestria la scrittrice mazarese Irene Marusso:
“ Paesaggi romantici ma non banali. Dire paesaggi vuol dire spesso cadere nell’ovvio, nel già visto. Ma la Di Dario ha aggirato l’ostacolo, ha trasfigurato i suoi paesaggi fantastici e, pure entrando in simbiosi con il Romantico ed il Classico, ha saputo dare la misura di una propria interpretazione personale. L’artista tende ad una maturazione (ricordo che erano gli anni ’70-’80 ) allontanandosi dall’emozione primitiva per cercare nuove vibrazioni, più intense e, talvolta, traumatizzanti”. Una costante che si è mantenuta, ovvero questo allontanarsi dal tumulto della realtà oggettiva ma anche, aggiungiamo noi, soggettiva che la conduce verso paesaggi indefiniti, densi di mistero, sfumati, in cui le “vibrazioni” sono da ricercare nell’ampiezza, nell’”oltre” che si intravede tra alberi spogli che allungano rami stilizzati, volutamente stilizzati e spogli, e laghi che conservano l’impronta di quei paesaggi presenti nelle regioni e nelle fiabe nordiche.
“Le nature, vuote di individualità …. i soggetti rifiniti delicatamente e specificamente in costanti atmosfere di simbolismo e nostalgia, alle volte struggente”, così si esprime un noto scrittore e critico d’arte Alfredo Barbagallo, toccando un altro punto nodale della pittura di Adriana Di Dario: il Simbolismo.
Con tale corrente artistica, nata in Francia alla fine dell’ottocento, la Natura, infatti, non è più raffigurata nei suoi aspetti reali, non contiene più scene di vita campestri o uomini al lavoro, anzi, la presenza dell’uomo viene appena accennata e diventa marginale mentre, soprattutto nei paesi scandinavi, in particolare in Norvegia, le atmosfere si fanno rarefatte, dilatate, immerse in nebulose. Adriana Di Dario, ed è evidente sin dagli inizi, rompe con la tradizione della mediterraneità, rifiuta l’acceso e solare cromatismo, che per una sorta di background dovrebbe possedere, per respirare tutta quella atmosfera di un paesaggio che non è il nostro consueto ambiente, ma che non appartiene neppure ad una determinata zona o regione, faremmo fatica a riconoscerla, ad identificarla, non è una veduta, non è un panorama e non raffigura un aspetto particolare di un ambiente naturale.
Eppure gli elementi fondamentali della Natura ci sono tutti: l’acqua, la terra, il cielo …la vegetazione…! A guardare bene, e predisposti ad accogliere chi ha infranto la macchia mediterranea, il mare azzurro con le vele all’orizzonte, i volti scavati dalle rughe dei pescatori( tutti paesaggi ai quali il nostro occhio siciliano è ormai abituato), a guardare bene, dicevamo, però ci si accorge che spesso questi dipinti, questi squarci di vedute, queste “ferite”che si aprono e si fanno strada tra ritagli di rami, tra rocce, nei laghi evanescenti hanno qualcosa di sfuggente, di inspiegabile … forse assomigliano agli arcani misteri di cui abbiamo sentito parlare e che non sappiamo decifrare? Forse hanno qualcosa di inquieto che ci angoscia? Ecco che la pittura e le “composizioni” paesaggistiche di Adriana Di Dario ci fanno arrivare ad altre riflessioni strettamente collegate con il titolo che la nostra artista ha dato ad un suo dipinto, oltre a “Desideri Nascosti” dipinto che è presente in questa mostra, e precisamente “Il lago dei sogni perduti”, quindi l’onirico, il prepotente elemento fantastico dai cui prendono concretezza i suoi paesaggi che, come dicevamo, nulla o poco hanno a che vedere con il realismo, sia nella forma che nei contenuti rappresentati. “ E’ un sogno in profondità – come ebbe a scrivere Salvatore Russo – che mette radici …” Ma è indubbiamente, e su questo concordano molti critici, una ricerca incessante dell’”io”che trova nella pittura non la quiete dell’animo e neppure le risposte certe e definitive, ma l’unica forma di comunicazione, che è prima di tutto colloquio con se stessa come donna e poi come artista. La donna, dotata di un’estrema sensibilità, nutre passioni e desideri, sogni e speranze, è combattuta da mille domande esistenziali, ha visto nel tempo infrangersi ideali e illusioni; l’artista è alla ricerca di una “forma” pirandelliana che possa nello stesso esprimere ciò che la vita e l’esistenza sono nel loro fluire, nel loro mutarsi, ma anche significare come la forma imprigioni tutto questo movimento. Dal sogno all’inconscio, come svelò S.Freud nei primi del Novecento, con esiti sorprendenti, poiché nella nostra artista l’abbandono non è totale, viene continuamente frenato dalla ragione, e risolto in simboli alle volte “crepuscolari”, altre volte solenni, immersi in un maestoso silenzio nel quale gli elementi naturali sono anch’essi trattati con disciplina e rigore.
Non sappiamo se questa contraddizione tra ciò che è mutevole, cangiante e ciò che è il suo esatto contrario, o tra la realtà interiore e il dettato dell’immaginazione, sia stata risolta nella pittura di Adriana Di Dario, certo è che dal sogno e dall’immaginazione la nostra artista approda ad una compostezza, ad un ordine, ad una solennità che per nulla, apparentemente, rimandano al caos, all’irrequietezza, a quel turbinìo di passioni a cui accennavamo prima, anzi, le sensazioni, i sentimenti, i malesseri perdono le loro intrinseche caratteristiche e si armonizzano in una sintesi superiore, testimoniando da un lato la nostra incapacità e limitatezza umana nel cogliere l’autenticità e dall’altro la concezione di una Natura divina, irraggiungibile e ineffabile.
Una Natura che Adriana Di Dario contempla, melanconica sì ma ormai appagata, dopo avere spezzato e ricomposto sulla tela la caduta di ogni legame con la vita, pronta a ricominciare, nell’intimità del soliloquio, il percorso del mistero e dell’attesa.
Mazara, 06 giugno 2010 Prof.ssa Francesca Incandela - Scrittrice.
Recensione Critica a Pensieri Infuocati, Olio su tela 80x60:
Abbandonata la razionalità viene lasciato ampio spazio a quei pensieri che vanno oltre la semplice rappresentazione “corretta”. I pensieri si infuocano.Hanno vita propria e l’illecito diventa il loro nuovo nuovo terreno di conquista.
Dott. Salvatore Russo (critico d’arte)
Un elemento ricorrente dei quadri di Adriana Di Dario, da Cultore di Storia del giardino e del Paesaggio, calamita la mia attenzione: quegli alberi, scarne annerite silhouette (quasi memoria di alberi),raggelati nella morsa di un inverno spietato che, di paesaggio in paesaggio, sembra senza fine. Come interpretarli? Un albero d’inverno nasconde una tensione febbrile, cova l’attesa del ciclo della vita: è l’attesa della primavera, della nuova fioritura, di una rinascita. Ma un albero d’inverno è anche memoria cicatrizzata di una primavera ormai perduta, appassita per sempre. Così, forse, si consuma in questi quadri il ricordo di qualcosa o di qualcuno ormai consegnato al passato, “là dove a chiunque si nega il ritorno” (Catullo) e l’attesa di una liberatoria elaborazione interiore: un amore ormai impallidito, una persona cara rapita dalla morte, l’ombra di rapporto mai risolto. Così l’albero, non a caso si elevato a simbolo cosmico in numerose tradizioni culturali, sospeso tra passato ancora vitale e densa attesa del futuro, manifesta forse l’intuizione del tempo. Intuizione espressa in poesia da G. D’Annunzio ne Le sabbie del Tempo: lo scorrere di una manciata di sabbia nel cavo di una mano si fa epifania, il corpo intero sente scivolare addosso il costante scorrere del tempo e si fa clessidra. E questa intuizione dal corpo del poeta si estende al mondo, ed al ciclo cosmico di cui fa parte: così che in “ogni stelo vano” d’albero, illuminato dai raggi del sole, si svela inesorabile l’ombra d’ago di una meridiana. Forse è questo il segreto silenzioso degli alberi di Adriana Di Dario.
Gabriele Mulè (Dott. Arch.)
Ha partecipato ad importanti Rassegne Nazionali ed Internazionali quali:
2017 Roma - Collettiva,"l'Arte al Femminile" Galleria Il Leone 2016 Roma - Premio Maremma --VII Rassegna Internazionale d'Arte Galleria LEONE 2016 Grosseto - Premio Maremma VII Rassegna Internazionale d'Arte 2015 Udine - Collettiva d'Arte Contemporanea - "COLORI DI CARNEVALE" Centro d'Arte G.B. Tiepolo UDINE 2014 Roma - Minipersonale "Evoluzione e Ricerca Nell' Arte Contemporanea" - Galleria "Il Leone" Roma - Curatore Critico D'Arte Prof. Claudio Lepri 2014 Roma - Minipersonale - Galleria " Il Leone " Curatore Prof. Ginco Portacci 2014 Roma - Premio Maremma V° Rassegna Internazionale Galleria " Il Leone " Curatore Prof. Ginco Portacci 2014 Grosseto - Premio Maremma 2014 - V° Rassegna internazionale Chiesa dei Bigi - Curatore Prof. Ginco Portacci 2014 Roma "Arte al Femminile " Galleria " Il Leone "Curat. Prof. Ginco Portacci 2013/2014 Minipersonale "Spiritualità" Galleria " La Pigna " - Palazzo Pontificio Maffei Marescotti Via Della Pigna - Roma - Curatore Prof.ssa M.T. Prestigiacomo (critico d'arte-giornalista) 2013 Premio "Roma" 2013 - Centro Culturale " IL Leone " Roma - Curatore Prof. Ginco Portacci 2013 "Arte al Femminile" Centro culturale " Il Leone " Via Aleardo Aleardi Roma- Curatore Prof. Ginco Portacci 2013 "Mostra d'Arte a Taormina " Ex Chiesa Del Carmine - Acc. Euromediterranea - Curat. Prof. Maria Teresa Prestigiacomo critico d' arte- giornalista 2013 "Mostra d' Arte " Centro Culturale Katàne -Catania - Curatore Prof . Maria Teresa Prestigiacomo critico d'arte,gionalista 2013 Accademia di Romania in Roma - Piazzale Josè di San Martin Roma- Curatore Prof. Maria Teresa Prestigiacomo 2013 Minipersonale Centro Culturale " IL Leone " Roma - Curatore Prof. Ginco Portacci 2013 Premio Maremma 2013- IV Rassegna Internazionale "Artisi Contemporanei" Gall. Il Leone-Via Aleardo Aleardi - ROMA Curat. Prof. Ginco Portacci 2013 Premio Maremma 2013-IV Rassegna Internazionale-Chiesa dei Bigi-Grosseto - Curat. Prof-Ginco Potacci 2012 "XII Rassegna Arte Nel Lazio" Centro Artistico Culturale "Il Leone" Aleardo Aleardi Roma - Curatore-Prof. Ginco Portacci 2012 Accademia Euromediterranea Messina - Mostra d'Arte " Spiritualità" Palazzo Pontificio Gall. " La Pigna " Roma - Pof.Curatore-Maria Teresa Prestigiacomo critico d'arte-giornalista 2012 II° Classificata - Accademia Euromediterranea -Messina - Premio " Il Natale " 2012 dell'Accademia "Palazzo Pontificio " La Pigna " Roma - Curatore-Prof Maria Teresa Prestigiacomo-Critico d'Arte-gionalista 2012 Triennale di Roma "I Big dell'Arte Contemporanea" Ass.Rosa dei Venti - Complesso Monumentale L'Agostiniana - Piazza del Popolo Giugno - Roma 2011 "La memoria e il presagio L'eclettismo nelle arti" - Omaggio all'arch. Armando Brasini - Dicembre - Ass. Rosa dei Venti - Curatore Prof. Daniele Radini Tedeschi - Complesso Monumentale Buon Pastore - Roma 2011 "Triennale di Roma" Ottobre - Ass. Rosa dei Venti Pres.Critico d'Arte Conte Daniele Radini Tedeschi Galleria l'Agostiniana Piazza del Popolo - Roma 2011 Ass. Culturale Rosa Dei Venti - Coppa Margutta - Concorso Internazionale d' Arte Moderna Galleria Margutta Via Margutta - Roma - Giugno - I° Classificata 2011 Ass. Sinergie Arte " Fantastico e Reale " Gall. Quantum Leap Gallery " Giugno - Roma 2011 Ass. Sinergie Arte " Omaggio a Pasolini " Gall. Quantum Leap Gallery - Giugno Roma 2011 A I A M -Trofeo Medusa Aurea - Sala Matisse Montemario - Giugno - Roma 2011 Trofeo "Medusa Aurea" XXXIV Edizione - Accademia Internazionale D' Arte Moderna - Giugno - Roma 2011 "Il gesto e i moti dell'animo" - Domus Talenti - Maggio Roma 2011 "Artisti a Confronto" - Galleria Margutta - Via Margutta - Aprile - Roma 2011 "Il Senso del Sacro" - Minipersonale - Galleria Vaticana La Pigna - Palazzo Maffei - Marzo - Roma 2011 "I Cento Pittori Via Margutta a via Ugo Ojetti" - Marzo - Roma 2011 "Apollineo e Dionisiaco" Galleria d'arte Consorti - febbraio - Via Margutta - Roma 2010 "Mostra di Natale dei Cento Pittori" - dicembre - Via Margutta - Roma 2010 "I segreti della Natura" - Galleria Il Leone - Roma 2010 "Mostra dei Cento Pittori via Margutta a Monte Sacro" dicembre - Ospite dell'Associazione - Roma 2010 "Be_RossoCinabro" - Galleria RossoCinabro - Roma 2010 "Mostra dei Cento Pittori via Margutta a Monte Sacro" settembre - Ospite dell'Associazione - Roma 2010 "Dal Passato.." Personale di Pittura Atrio Seminario Vescovile - Mazara 2010 AMACUS - Mazara - Mostra Concorso " Promuovi La Città" Atrio Palazzo Vescovile - Giugno - Mazara - III ° Classificata 2009 Roma-Cairo "Colori e Profumi" C.Culturale-Ambasciata d'Egitto - Roma 2009 Mostra Concorso " Promuovi la Città " Mazara 3° classificato 2009 Oltre il Muro "CoopSociale" - Talento libero - Collegiata S.Pietro - Castelvetrano 2009 Personale di Pittura "Tra Sogno e Realtà" Archivio Storico di Piazza Carmine - Marsala 2008-2009 "Tavolozze di Natale" Galleria Pentart - Roma 2008 Galleria Pentart "Impara l'Arte…" - Roma 2008 2° Premio Pentart,Galleria Pentart - Roma 2008 Museo Nazionale degli Strumenti Musicali - Roma "ArmoniaacoloriRitmicadiimmaginiTempodisegniE musicadiforme" Arte Italiana - Euroarte 2008 Mazara del Vallo (TP) Amacus “Collettiva d’arte sacra” - Mazara del Vallo 2008 Roma RomArt, "Colori in Galleria" 2008 Castello Santa Severa - Roma - Premio AstArte 2008 Roma Galleria Il Trittico Mostra "Percorsi d'Arte" 2008 Santa Severa Roma Premio Astarte 2008 Trastevere Galleria Pentart Impara l'arte…. 2008 Trastevere Galleria Pentart Premio Pentart 2008 Galleria Pentart Roma Tavolette di Natale 2007 Mazara del Vallo (TP) Personale di pittura “Tra sogno e realtà” 2007 Marsala (TP) Amacus “Collettiva d’arte” 2006 Mazara del Vallo (TP) Amacus e Arfin collettiva d’arte “Estro di Natale” 2006 Trapani Amacus “VII Mostra Collettiva” – Palazzo Provincia 1983 A.S.L.A. XVI Concorso Internazionale 1983 Mostra Internazionale Premio Asla Palermo 4° classificato 1981 Incontro internazionale " Premio Internazionale " Parma 5° classificato 1981 A.S.L.A. “Collettiva d’Arte” 1981 Parma XI Concorso Internazionale “Città di Parma” 1981 Mazara del Vallo (TP) Personale di Pittura 1980 Roma X Concorso Internazionale “Città di Roma” 1979 Mostra Nazionale Premio Asla 3° classificato 1979 Parma IX Concorso Internazionale “Città di Parma” 1979 A.S.L.A. VIII Mostra Nazionale Pittrici 1979 A.S.L.A. XII Mostra Nazionale arte figurativa 1976 Corleone (PA) A.S.L.A. III Concorso Pittura estemporanea “Città di Corleone”
BIBLIOGRAFIA SCIENTIFICA
Il senso del sacro - Roma 2011 pp 9 - 35 Coppa Margutta - Roma 2011 p 7 L'Esausta Clessidra - Roma 2011 pp 90 -133 Itinerari d'Arte Contemporanea - Roma 2011 p 254 Libro d'Oro d'Arte Contemporanea - Roma 2011 p 109 - 187 Annuario d' Arte Moderna 2012 - 2012 p 418 |