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dal 07 febbraio al 18 maggio 2008
Sebastiano  del Piombo , Venezia 1485 - 1547

Roma, Palazzo Venezia

 

"Forse l’ultimo sommo artista del Rinascimento cui non sia mai stata dedicata una retrospettiva a largo spettro, Sebastiano Luciani è a Venezia uno dei pittori più innovativi del seguito di Giovanni Bellini, più giovane di Giorgione, appena più vecchio di Tiziano"


... Al periodo veneziano risalgono almeno tre capolavori destinati a sancirne la gloria: la pala di San Giovanni Crisostomo, la colossale tela col Giudizio di Salomone e le ante d’organo di San Bartolomeo con quattro santi a grandezza naturale, che potremo tutte ammirare in mostra, le ultime menzionate solo nella sede romana. A queste si aggiunge il capolavoro in piccolo della Vergine saggia, anch’esso in mostra.


Nel 1511, su invito del banchiere senese Agostino Chigi, Sebastiano si trasferisce a Roma e si trova a confrontarsi con la maestosità delle Stanze di Raffaello, il pittore per antonomasia, e con la volta della Sistina di Michelangelo.

Del secondo diventa amico e quasi strumento per arginare la fama del rivale urbinate. Questo sodalizio risulterà decisivo per Sebastiano, perché gli permetterà di avvalersi di schizzi d’insieme e studi di figure dello stesso Michelangelo per alcuni suoi capolavori, quali le due grandi tavole di Viterbo con la Pietà e la Flagellazione, anch’esse presenti eccezionalmente in entrambe le sedi della mostra.

Peraltro, la presenza in mostra di alcuni dei disegni michelangioleschi offrirà un’occasione unica di confronto con la grafica autonoma dell’artista veneziano.


Grazie alla rara generosità delle istituzioni prestanti, sarà possibile apprezzare tutte le tappe dell’evoluzione stilistica di Sebastiano, dal calore cromatico degli inizi, all’astrazione geometrica della maturità, ai toni cupi dell’ultimo periodo della carriera.


Di questa affascinante galleria figurativa faranno parte la Sacra Conversazione del Metropolitan Museum di New York, degli anni veneziani, l’enigmatica Dorotea di Berlino, la solenne pala con la Sacra Famiglia in un paesaggio della Cattedrale di Burgos, il Cristo portacroce col Cireneo del Prado.

È d’altro canto nel ritratto, che si coglie il timbro originale di questo artista della prima metà del Cinquecento, un artista capace di dare inconsueta imponenza, con opere spesso a grandezza naturale, ai soggetti dei propri dipinti.

Dal formidabile quadro dei primissimi tempi romani, il Cardinal Ferry Carondolet col segretario, prestito sontuoso del Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid, al Ritratto di umanista della National Gallery of Art di Washington, dal Ritratto di Anton Francesco degli Albizzi del Museum of Fine Arts di Houston all’Andrea Doria della collezione dei principi Doria a Genova, dal ´giorgionesco` Ritratto d`uomo in arme di Hartford al Ritratto di giovane barbato di Austin, accattivante opera di piccolo formato. Dotato di talento certo non inferiore a quello dei massimi protagonisti del Rinascimento, Sebastiano fu nei fatti il ritrattista di papa Clemente VII.

Il pontefice Medici si offre al visitatore di questa mostra nelle sue due “facce”: glabro prima del sacco di Roma (1527), nella grande tela, e con barba nello studio su lavagna, entrambe opere del Museo e Gallerie Nazionali di Capodimonte a Napoli.
Il forte ascendente esercitato dal pittore veneziano ben oltre i confini del suo secolo, che segna dal punto di vista iconografico e stilistico l’intera età post-tridentina, è testimoniato dalla presenza in mostra di opere di alcuni artisti spagnoli e italiani, nella cui produzione è chiaramente evidente l’influenza sebastianesca.


L’esposizione della quasi totale produzione grafica di Sebastiano, divisa in due serie distinte per le due sedi di Roma e Berlino, contemplanti ciascuna una ventina di fogli, dà ulteriore valore al carattere monografico dell’iniziativa, in cui, rispetto alla produzione completa dell’artista mancheranno appena una dozzina d’opere (tra queste la colossale e inamovibile Resurrezione di Lazzaro oggi alla National Gallery di Londra, commissionata all’artista dal cardinal Giulio de’ Medici, futuro Clemente VII, in contemporanea alla Trasfigurazione di Raffaello oggi alla Pinacoteca Vaticana).


Il visitatore dell’esposizione nella sede romana, infine, avrà l’opportunità di completare il percorso di scoperta di Sebastiano del Piombo (l’appellativo gli deriva dalla funzione di responsabile dei sigilli alla corrispondenza papale, assunta nel 1531) con ulteriori opere di grande formato e per loro natura intrasportabili.

Si fa riferimento ai cicli d’affreschi dipinti su commissione del mèntore Agostino Chigi nella Villa della Farnesina (1511-12), un lavoro nel quale Sebastiano si confronta per la prima volta con Raffaello, e agli affreschi della cappella del mercante fiorentino Pierfrancesco Borgherini, nella Chiesa di San Pietro in Montorio al Gianicolo (1516-24), con la Flagellazione sulla parete di fondo e la Trasfigurazione nella calotta absidale, per le quali pitture Sebastiano del Piombo si avvalse di progetti grafici di Michelangelo.

Nella Chiesa di Santa Maria del Popolo è conservata, invece, la gigantesca pala su ardesia dedicata alla Natività della Vergine, altra commissione di Agostino Chigi.

Fonte: www.romeguide.it

 


Informazioni

 

Costo del biglietto: intero  € 10,00 + 1 diritti di prevendita + spese d'agenzia

                               ridotto   8 + 1€ diritti di prevendita + spese d'agenzia

                              SCUOLE 4 € + 15 € a gruppo diritti di prevendita + spese d'agenzia + visita guidata omaggio
 

Orario: tutti i giorni 10.00 - 20.30  --- Venerdì e Sabato 10.00 - 22.00
 

Per informazioni COOP. IL SOGNO - Viale R.Margherita, 192 00198 - Rome (Italy) Ph. +39/0685301758 Fax +39/0685301756 Email: service@romeguide.it

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