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inoltre stati diversi gli
appuntamenti espositivi volti a mettere in luce la
bellezza e rilevanza di quanto rinvenuto nel corso degli
scavi archeologici che ormai da decenni vi trovano luogo
e che, proprio a partire dal 2000 hanno portato al
ritrovamento di altri interessanti reperti della Villa:
ma la mostra attualmente in corso in questo incantevole
contesto, è rivolta in primo luogo al forte impulso
nonché fascino, esercitato dal mondo egizio sulla città
di Roma e, ovviamente, sulla figura di Adriano durante
la realizzazione dell’intero impianto architettonico e
decorativo.
Importante riferimento
storico è sicuramente l’anno 134 d.C. quando Adriano
rientrò a Tivoli dalle campagne di conquista che lo
avevano visto impegnato fino in Egitto, coltivando una
grande ammirazione per quella terra tanto desiderata e
tanto misteriosa: è infatti per la sua storia ed i
numerosi culti misterici - piu’ che per il profondo
senso di religiosità - che lo aveva affascinato cosi
tanto da volerne conservare tracce importanti nella
propria residenza di piacere, a Tivoli.
I ritrovamenti, che oggi
vanno ad aggiungersi ai preziosi reperti della residenza
già custoditi gelosamente nei Musei Vaticani e nei Musei
Capitolini, appartengono soprattutto all’Antinoeion ed
alla Palestra, oltre che ad un nuovo ambiente scoperto
nei pressi dell’ingresso principale della Villa: è da
queste aree in particolare che provengono dunque,
frammenti e statue raffiguranti diversi personaggi del
pantheon egizio, in primo luogo Iside, figura di spicco
della ritualità egizia ma, anche immagini di offerenti
, sacerdoti, donne e figure animali, oltre a tracce di
iscrizioni , molte delle quali addirittura
indecifrabili. Questo trova una valida giustificazione
nel fatto che spesso il gusto esotico veniva riprodotto
senza far necessariamente fede alla realtà.
Da
una prima analisi dei ritrovamenti, gran parte di questi
risultano provenienti da officine romane anche se alcune
produzioni appartengono con ogni probabilità a botteghe
originarie dell’Egitto: in entrambe i casi comunque, vi
è un’indubbia minuzia decorativa e l’utilizzo di
diversi e selezionati materiali come il basalto, il
marmo bianco, il cipollino ed il rosso antico.
La ricchezza e la
complessità degli spazi di Villa Adriana, cosi come il
compiacimento di creare ambienti e contesti sempre nuovi
- alcuni intimi e raccolti altri piu’ maestosi ed
esuberanti! - sono in perfetta armonia con questi
delicati reperti, ancora oggi avvolti da una magica
curiosità e dagli attenti studi degli archeologi.
Le grandi suggestioni e
l’innovazione architettonica della Villa Adriana erano
inoltre completate da ampi giardini ed aree verdi con
fontane e ninfei: i giochi d’acqua e di luce e la
ricchezza dell’apparato decorativo contribuivano senza
dubbio a rendere questo prezioso rifugio, un possente
segno del dominio imperiale.
Irene Di Biagio |