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, quaranta foto inedite del
pittore e un film, “Il Mistero di Galatea”, girato da lui
stesso, sono il nucleo di questa mostra antologica su
Giulio Aristide Sartorio che è il punto di arrivo di una
ricerca, sulla contestualizzazione globale della sua opera
sin dall’ultima esposizione avvenuta nel 1933.
Vi è in Sartorio, infatti una perenne ricerca intima e
stilistica che lo fa approdare a delle soluzioni di metodo
e pittoriche antesignane e validissime. Accanto a questo,
per il suo internazionalismo e per una innata curiosità,
lui, più di altri subisce il fascino di quella civiltà
industriale nascente, di quel nuovo mondo che porta con sé
nuove tecniche quali la fotografia e la cinematografia.
La mostra, che nasce sotto l’egida della Camera dei
Deputati e dell’Archivio Sartorio, curata da Renato
Miracco, affiancato da un comitato scientifico
internazionale, ripercorre la sua carriera e la sua
evoluzione pittorica sin dal progressivo passaggio dal
momento fortuniano, che ha caratterizzato i primi anni,
verso il 1877, verso l’interesse sempre più prevalente per
la pittura preraffaelita che domina gli anni Novanta con
l’incontro con la pittura di Dante Gabriele Rossetti e
Burne-Jones.
Di qui il passaggio agli influssi liberty nonché alla
grande decorazione e ai suoi noti paesaggi della campagna
romana.
La mostra sarà suddivisa in
quattordici sezioni, ognuno curata da un esperto nazionale
o internazionale e nessuno dei molteplici aspetti del
pittore, decoratore, paesaggista, critico, fotografo,
cineasta, saggista verrà trascurato per fornire, per la
prima volta un quadro completo ed esaustivo di quello che
Gabriele d’Annunzio definiva : “Cantore della pittura
italiana”.
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