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si tiene presso il Museo Nazionale Romano di Palazzo Altemps,
sede espositiva per prestigiose collezioni della scultura
antica appartenuta alle piu’ nobili famiglie romane.
La Soprintendenza Archeologica ha così deciso di esporre
per la prima volta, in questa occasione, i reperti della
clamorosa scoperta avvenuta nel 2000, durante dei lavori
sotterranei nei pressi del Granicolo, in occasione del
Giubileo: subito infatti, gli esperti, si resero conto di
trovarsi di fronte a frammenti importanti di una domus
imperiale, testimonianza rilevante dello sfarzo e del decoro
delle antiche residenze.
Secondo le prime ricostruzioni la dimora, che sorgeva nei
giardini affacciati sul Tevere, risulta una residenza
imperiale, forse quella appartenuta ad Agrippina Minore (14
a.c. – 33 d.c.) che alcune importanti fonti storiche ricordano
proprio nella stessa area: purtroppo non si hanno ancora
certezze in merito ma, certo è che la preziosità e la cura dei
dettagli si riferiscono ad una casa d’eccezione.
Tra le componenti del significativo ritrovamento ci sono
eleganti e raffinati capitelli in marmo bianco ed alcuni
figurati con elementi animali e vegetali.
Ma sorprendenti per la loro unicità sono anche capitelli
che sormontano le lesene di marmo rosso antico, con
applicazioni variegate e maestose lastre di alabastro: il
prezioso marmo arrivava fin dal lontano oriente per decorare
le architetture dei committenti più esigenti.
Questi sono
solo alcuni dei ritrovamenti dell’area, parte della quale è
stata ricostruita proprio per l’occasione all’interno di
Palazzo Altemps: si tratta di un ambiente con pitture a fondo
bianco, con finte archittetture, elementi decorativi vari,
come uccelli e maschere, ad arricchire le pareti.
Seppur si tratti di una ricostruzione ipotetica, in realtà
tutte le parti rinvenute potrebbero far parte di un unico
spazio databile all’incirca al I sec. d.C.
Lo splendore della scoperta, si cela non solo dietro alla
bellezza, pura, del marmo, dei suoi colori e delle sue
sfumature ed ad un loro eccellente impiego cromatico, bensì
anche ad un utilizzo scenico di gusto, che voleva riprodurre
in un ambiente domestico scorci naturali…insomma, una finestra
sul mondo!
Al fine di poter fornire un valido termine di
paragone e di raffronto, la mostra ospita inoltre alcuni
rilevanti prestiti di collezioni esterne, completando così un
mosaico importante per chi dimostra interesse per la varietà
ed il mistero che ancora aleggia intorno ad alcune abitudini e
regole decorative, delle antiche nobili costruzioni.
Palazzo Altemps è il luogo adatto per un evento espositivo
così particolare: come uno scrigno racchiude gelosamente
questi tesori archeologici che sono riusciti a scampare alle
spoliazioni ed al reimpiego in strutture successive e, sono
rimasti per piu’ di 2000 anni sotto la stessa città che li ha
visti protagonisti invidiati.
Irene Di Biagio
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