L’evento vuole dunque essere qualcosa di più di una
semplice personale bensì un vero e proprio
riconoscimento ad un architetto stimato a livello
mondiale per la sua capacità e che ha fatto ,
dell’esasperazione delle forme e dell’uso eccezionale di
materiali inediti o innovativi, la sua forza espressiva.
Tra i
progetti presentati alla manifestazione del Maxxi vi
sono alcuni splendidi esempi di opere già in costruzione
e tra questi Il Polo Fieristico di Milano,
caratterizzato dalla libertà delle forme e dalla loro
sorprendente sinuosità, il Peres Center for Peace di
Jaffa in Israele dove la materia – tra colori e
consistenza- racchiude addirittura un forte significato
civico e civile, facendo del delicato equilibrio tra
luce ed oscurità gli elementi- simbolo di pace e di
riflessione;
Vincente risulta anche il tema delle “bolle” utilizzato
per il progetto delle Distillerie Nardini a Bassano del
Grappa, dove la struttura è per metà sospesa a voler
apparire esile e delicata , oppure nella “Nuvola” del
nuovo Centro Congressi di Roma anch’essa concepita come
spazio etereo di estrema eleganza e leggiadria: ma a
rendere il tutto cosi unico è la capacità
dell’architetto di fare uso al tempo stesso di istinto
ed intelligenza .
Ciò
fa si che il raziocinio permetta la realizzazione
concreta, studiata, calcolata in base a mezzi e
circostanze e che la creatività impedisca la staticità
del progetto tenendo sempre presente il contesto urbano
e destando meticolosa attenzione al concetto di
sostenibilità.
Dai
sorprendenti progetti di Fuksas trapela dunque una
concezione “sensoriale” dell’architettura, percepita
come creazione di spazio tattile, fruibile sotto più
punti di vista.
Interessante si dimostra anche la scelta del Maxxi come
location, ci troviamo infatti, in una struttura che per
prima risulta essere un capolavoro architettonico in
costruzione e che coglie l’occasione per ospitare al suo
interno progetti altrettanto innovativi. Nei suoi
ambienti si snoda un percorso espositivo di grandi
stimoli che permette al visitatore di seguire
integralmente le fasi progettuali, le modalità, gli
studi ed, a seconda dei casi, le scelte e gli azzardi:
attraverso modelli plastici dalla immediatezza visiva e
dalla resa perfetta, l’occhio viene guidato a ritroso
nel tempo fino a ritrovare ed assaporare, negli schizzi
frettolosi sui supporti più disparati, le fasi salienti
di un grande talento.
L’esposizione curata da Massimiliano e Doriana Fuksas
consta anche di interessanti scatti fotografici volti a
presentare una rassegna storica fino agli anni ’70 oltre
che di alcune proiezioni video che ripercorrono momenti
sostanziali del percorso artistico compiuto;
Il
tutto è pensato per una comunicazione diretta col
visitatore in modo che egli possa ricostruire tutti i
tasselli di progetti nati in un sessantesimo di secondo
e che in modo altrettanto immediato raggiungono i suoi
sensi, ne risvegliano l’interesse e ne ravvivano la
curiosità.
Irene
Di Biagio