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fino al 03.02.2008
Antonio Canova e la Venere Vincitrice

Roma, Galleria Borghese

La Venere Vincitrice è l’opera  attorno a cui ruota il senso della mostra, inauguratasi lo scorso 18 ottobre, che vede come protagonista la maestria scultorea di Antonio Canova, il tutto ambientato  in un contesto suggestivo quale è la Galleria Borghese di Roma.

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... La Galleria, così come il Museo, prendono il nome dal Casino Borghese, edificio voluto dal Cardinale Scipione Caffarelli Borghese nel ‘600 proprio con l’intento di collezionarvi una preziosa raccolta di opere d’arte.

Fu infatti in questa suggestiva location- definita a suo tempo dal Canova come “la villa piu’ bella del mondo!” - che l’artista, grazie al sostanzioso numero di opere prevalentemente cinquecentesche in esso conservate, ebbe modo di approfondire i suoi studi e la sua dedizione per l’antico.

Fu a causa di questo legame che univa il Canova alla Residenza che, la decisione presa nel corso del ‘700 da parte di Camillo Borghese di cedere - alla Francia di Napoleone - gran parte delle opere in essa contenute,  venne definita dallo scultore come una “inaccettabile vergogna”.

Ma è proprio per sottolineare il rapporto tra la famiglia dei Borghese e l’artista, che si è deciso di esporre qui uno dei suoi maggiori capolavori, ovvero il ritratto divinizzato della moglie di Camillo Borghese, Paolina.

La scultura presente la donna distesa su di un fianco che - con gesto grazioso - tiene in mano il pomo della vittoria offerto da Paride alla dea considerata da lui come la più  bella.

La figura è ritratta adagiata su di un divano con sponda rialzata; Paolina ha il busto sollevato ed un drappo che le copre appena la parte inferiore del corpo lasciando segni di una velata sensualità, mentre il volto e le sue sembianze sono idealizzate a tal punto da collocarla in una realtà altra.

In quest’opera piu’ che mai  si fa presente ed evidente il concetto di “grazia” percepita dall’artista come qualità intellettuale piu’ che fisica e che porta l’osservatore a trovare nella figura una bellezza ideale in cui è lontana l’ esagerazione e la fantasia barocca e vige piuttosto l’equilibrio, affiancato da carnosi corpi che celano un velato erotismo.

Ricordiamo infatti che in ogni sua creazione è spesso papabile l’insegnamento neoclassico di Winckelmann dove la spiritualità e la rappresentazione del vero sono piacere ed intelletto e non mera sensualità fine a se stessa.

Anche in Paolina Borghese dunque, Canova riporta la resa stilistica alla realtà (nonostante la raffigurazione divina in veste di Venere Vincitrice) cospargendo le parti nude con cera rosata che, sulla superficie levigata, riportano l’immagine al mondo terreno.

Ma l’allestimento dell’evento è anche stimolo ed offre ai visitatori  l’opportunità di ammirare e confrontare numerosi capolavori esposti:  è il caso delle opere berniniane –esempi e impulsi per Canova – o le “figure giacenti”, “le Veneri” e “gli amorini” dello scultore che insieme ai suoi bozzetti, disegni e dipinti sono dimostrazione del percorso evolutivo di un artista in continua crescita, che seguendo preziosi esempi del passato e significativi artisti del suo presente, arrivò a fare della materia ciò che piu’ desiderava, corpo, carne e realistica materia.

 

Irene Di Biagio


Informazioni utili

Sede evento: Galleria Borghese, Piazzale Scipione Borghese, 5 – Roma

Durata ed orari: fino al 3 febbraio 2008 – 09.00/19.00 tutti i giorni, escluso il lunedì

Costo biglietto: Intero € 13.00 – ridotto € 9,65 – riduzione speciale € 6,50

Per informazioni e prenotazioni: 06.8413979


 

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