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L’evento, promosso dall’Assessorato alle Politiche
Culturali e dalla Sovrintendenza ai Beni Culturali del
Comune di Roma e dalla Regione Lazio, costituisce
un’interessante iniziativa interattiva che ruota attorno
al rapporto uomo , tempo e territorio: in esposizione vi
sono opere di ben 22 artisti volte a focalizzare un
comune bisogno sociale di appartenenza ad un luogo ben
preciso nonché ad un insieme di regole, usanze e valori
ovvero ad una realtà culturale.
Ciò che trapela dall’esposizione è esigenza di
sperimentazione personale di scenari locali - naturali
o metropolitani che siano– come base per un confronto
sociale e culturale: attente sculture, intuitive pitture
, moderni video art ed accattivanti installazioni..tutto
è pensato all’insegna di un ideale collettivo, dove c’è
spazio per il passato cosi come per il futuro.
In un contesto spaziale concettualizzato la creazione
artistica non è percepita come fine a se stessa ma
diviene opera nel momento in cui interagisce con lo
spazio, con il tempo e con l’ “altro”.
E’ proprio per poter diffondere e rendere chiaro al
visitatore il complesso meccanismo intorno a cui ruota
l’intero assetto della mostra, che una particolare
attenzione viene rivolta all’aspetto didattico, rivolto
e pensato per ogni fascia d’età sotto forma di un
attento programma di iniziative che coinvolgono i
visitatori guidandoli attraverso forme e spazi che gli
appartengono e con cui interagiscono, tra visite,
dialoghi, laboratori e confronti.
Ma a rendere il tutto ancor piu’ speciale contribuisce
notevolmente anche la sede dell’evento: la Centrale
Montemartini risulta infatti essere location ideale,
struttura esemplare per quanto concerne il rapporto
collettività-storia, edificio di raccordo tra un passato
da sterile fabbrica ed uno stimolante presente creativo
dove archeologia, storia e nuovi progetti di
riqualificazione coinvolgono non solo la Centrale stessa
bensì l’intera area limitrofa.
La rassegna - interamente curata da Dominique Lora con
la consulenza di Simona Cresci – ha mantenuto come
primario intento quello di far prendere coscienza
all’individuo di far parte di un progetto di formazione
mirato a farne non un semplice cittadino ma tassello di
un una società complessa ed in costante evoluzione.
Per questo le realizzazioni sembrano interagire con lo
spazio e con l’osservatore: L’obiettivo evidente è
quello di usare l’estro e l’immagine come mezzo per
giungere a fondo in ogni elemento, usarne il potere per
giungere all’essenza – intima e vera - delle cose
circostanti ed in particolare in questo caso, dei luoghi
, degli spazi abitati e vissuti che fanno parte del
nostro ieri e del nostro domani.
Irene Di Biagio |