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L’
esposizione rientra nelle celebrazioni del VI centenario della
nascita dell’artista ed è organizzata dal Comitato Nazionale VI
Centenario della Nascita di Leon Battista Alberti (Ministero per
i Beni e le Attività Culturali. Direzione generale per i Beni
librari e gli Istituti Culturali) e dall'Assessorato alle
Politiche Culturali del Comune di Roma-Sovraintendenza ai Beni
Culturali, a conclusione dei convegni di studio dedicati
all'opera albertiana tenutisi dal 2002 al 2004.
Per ammirare le 120 opere presentate non si deve fare altro
che recarsi nella splendida cornice di Palazzo Caffarelli,
parte dei Musei Capitolini, in Campidoglio, centro del rilievo
della città eseguito da Alberti e luogo dove sono già
conservate tante vestigia dell'antico emerse a quel tempo.
La figura di Leon Battista Alberti è quella tipica di un
artefice del Rinascimento: contemporaneamente architetto,
letterato, archeologo, studioso e teorico (scrisse nel 1452 il
“De re aedificatoria” la prima trattazione organica sui
problemi della città del Rinascimento); capace di spaziare a
360 gradi nel mondo della cultura. Si deve a Leon Battista
Alberti la prima pianta topograficamente corretta della città
di Roma, con al suo centro il Campidoglio.
Nato a Genova nel 1404, a diciotto anni giunge a Roma con
l’incarico di abbreviatore apostolico presso la curia di
Eugenio IV dove rimarrà a servizio fino al 1464, quando il
collegio degli abbreviatori verrà soppresso.
In
città si svolse la sua formazione artistica; fondamentale fu
il suo rapporto con la classicità(viene illustrato lo stato
delle architetture antiche di Roma e della loro conoscenza al
tempo di Alberti. In particolare le architetture alle quali
egli si ispirò per il suo trattato e i suoi progetti (Mausoleo
di Adriano, Pantheon, Colosseo, architetture del Foro Romano,
di Augusto, Transitorio, di Traiano, archi trionfali, terme):
egli ricavò dallo studio delle proporzioni degli edifici
romani la base della progettazione architettonica e una ricca
tipologia strutturale e decorativa. Infatti se si guarda alla
lista delle sue opere architettoniche, ci si trova davanti ad
un inventario di lavori eseguiti in città, come, solo per
citare uno degli esempi più illustri, la realizzazione di
Palazzo Venezia, considerato uno dei più bei palazzi
rinascimentali della capitale.
La mostra è un viaggio nella Roma degli artisti del
Quattrocento, quando architetti ed artisti cercavano di
compiere un rinnovamento formale della città, attraverso la
conoscenza ed il recupero dei monumenti antichi, un viaggio
"alla scoperta dell'antico nella città del Quattrocento". La
monumentalità dell’antica Roma veniva studiata grazie ai
numerosi disegni e documenti manoscritti tra i quali presenti
in mostra c’è lo splendido Codex Escurialensis (Madrid,
Escorial),che contiene una delle più belle raccolte di disegni
rinascimentali dedicati all’architettura e alla scultura di
Roma. Si possono inoltre ammirare raffinate opere, tra cui
una predella del Beato Angelico (Pinacoteca Vaticana) e uno
degli affreschi di Andrea del Castagno facente parte del ciclo
dedicato agli Uomini e Donne illustri staccati dalla medicea
villa Carducci a Legnaia (Firenze, Uffizi), il celebre
bronzetto del MarcoAurelio di Filerete, in suggestivo
confronto con il modello equestre di piazza del Campidoglio, e
la monumentale testa bronzea del Cavallo Carafa (Napoli, Museo
Archeologico). Per l'occasione sono esposti anche reperti
campani provenienti dalle navi di Nemi, oggetto nel 1447 di un
tentativo di recupero diretto dallo stesso Alberti
Alessandra
Russotti |