Giuseppe Pellizza da Volpedo, Quarto Stato,
1898-1901, Milano, Civica Galleria d'Arte Moderna
Villa Belgiojoso Bonaparte Museo dell'Ottocento
...
cultura italiana avevano
dominato il mondo. Se il melodramma, con Rossini,
Donizetti, Bellini, Verdi, Puccini, fu e rimarrà
universale, nel campo artistico solo lo scultore
Canova, all'inizio del secolo, e i pittori Boldini e
Segantini, alla fine, hanno goduto di una vera
fortuna internazionale.
Questa mostra rappresenta dunque una grande sfida.
Le Scuderie del Quirinale ospiteranno circa 100
capolavori selezionati da Maria Vittoria Marini
Clarelli, (Soprintendente alla Galleria Nazionale
d'Arte Moderna di Roma), Fernando Mazzocca e Carlo
Sisi (i maggiori studiosi dell'arte del secolo e già
curatori delle mostre dedicate ai Macchiaioli e a
Boldini che hanno riscosso un eccezionale successo
di pubblico e di critica).
Il fine è dimostrare, come una serie di pittori
straordinari, tra Roma e Milano, Firenze e Napoli,
abbiano lottato in contesti e situazioni storiche
difficili, per realizzare opere che fossero
all'altezza della migliore tradizione nazionale, un
glorioso passato il cui splendore sembrava sempre
più lontano ed inafferrabile.
Appiani, Palagi, Hayez e i rappresentanti della
Scuola Romantica a Milano, i Macchiaioli come
Fattori, Lega, Signorini a Firenze, i vedutisti
della Scuola di Posillipo e Morelli a Napoli, hanno
saputo interpretare il lento, spesso dorato,
tramonto dell'ideale classico e delle regole
ritenute immutabili dell'Accademia, per realizzare,
in nome della verità, quella dei grandi ideali
popolari del Risorgimento e dei conflitti
esistenziali nei Romantici, quella della semplice
natura e della vita quotidiana nei Macchiaioli,
quella infine dei misteriosi percorsi dell'animo in
Morelli, una nuova idea di bello che corrispondesse
alle inquietudini dell'uomo moderno.
Gli strepitosi ritratti, come quello dell'eroica
Principessa Belgiojoso, i sensuali nudi femminili
dell'autore del Bacio, Francesco Hayez, le
malinconiche scene familiari, come l'indimenticabile
Canto di uno stornello di Silvestro Lega, le
smaglianti tavolette (su cui svetta l'incanto dei
Bagni della Rotonda Palmieri) e gli intensi ritratti
di Giovanni Fattori, chiamati a raccolta dai
maggiori musei e dalle collezioni private più
esclusive, ci potranno restituire le passioni, tra
speranze e delusioni, di un paese in lotta per la
propria indipendenza e per la creazione di una
società più giusta.
Dopo l'Unità d'Italia, le vicende della pittura, a
cominciare dall'esperienza rivoluzionaria dei
Macchiaioli che si esaurisce nel giro di dieci anni,
vedono scavarsi un solco tra gli artisti ufficiali,
graditi all'establishment, e quelli che, in perenne
conflitto con la società, cercano di realizzare un
nuovo modo di vedere ed interpretare la realtà.
La mostra intende mettere a confronto presupposti e
esiti diversi, tra il linguaggio della "macchia",
basato su una potente sintesi plastica e cromatica,
e la materializzazione dell'immagine perseguita tra
le vibrazioni luminose di Morelli e le
sperimentazioni atmosferiche della Scapigliatura e
del Divisionismo. I protagonisti di questo
movimento, Segantini, Morbelli, Novellini, Previati,
Pelizza da Volpedo, presenti con capolavori
indimenticabili anche per il loro significato
storico, come il celeberrimo Quarto Stato,
testimoniano la grandezza e la modernità,
assolutamente europee, di questa ultima grande
stagione della pittura italiana dell'Ottocento.
Per evocare meglio il percorso artistico del secolo
alcuni capolavori assoluti della scultura - di
artisti come Canova, Tenerani, Bartolini, Vela,
Duprè, Cecioni, Gemito, sino a Medardo Rosso -
faranno da grandi testimoni, strategicamente
dislocati negli snodi principali, alle diverse
sezioni.
a cura di Maria Vittoria Marini Clarelli, Fernando
Mazzocca, Carlo Sisi |