Con la mostra
Roma. La pittura di un Impero le Scuderie del Quirinale presentano al pubblico la rappresentazione figurativa di un periodo cruciale della storia di Roma, quello che va dal I secolo a.C. fino al V d.C. Sei secoli che vedono l'Impero Romano nascere e svilupparsi, dall'avvento di Giulio Cesare nel 49 a.C., fino allo straordinario consolidamento di strutture di potere così avanzate da tenere insieme un territorio vastissimo. In questo arco temporale, la progressiva espansione coloniale dà vita a un fermento culturale di rara intensità, tanto che l'arte della Roma imperiale può essere considerata fonte di ispirazione di canoni culturali ed estetici che hanno segnato tutta la pittura e l'arte occidentale successiva. In questa ottica è possibile inquadrare la pittura romana non solo nel suo aspetto formale ma anche come autentico linguaggio per immagini, rivelatore di aspetti dell'immaginario sociale e correlato al più generale sistema di rappresentazione di una società concreta, fondamento di tutta la civiltà successiva.
Approfondire la conoscenza della produzione pittorica, espressione tra le più immediate e autentiche, da un lato può contribuire ad una più articolata comprensione della società romana, dall'altro permette di valorizzare l'originalità di tale produzione, superando la visione di una pittura romana dipendente ed erede passiva del patrimonio classico greco.
Dal paesaggio alla natura morta, dalla decorazione scenografica alla pittura popolare, dal ritratto al mito reinterpretato secondo la tradizione romana, la mostra svela tutti i temi della pittura antica attraverso grandi affreschi, raffinati ritratti su legno, decorazioni, fregi e vedute di grande vitalità, recuperati sia dalle domus patrizie sia dalle abitazioni e botteghe popolari. Circa 100 opere di eccezionale eleganza e raffinatezza organizzate in cinque diverse sezioni, per ricostruire, dunque, la complessità di una scuola figurativa da cui deriva lo sviluppo dei generi pittorici moderni a partire da Raffaello, solo per citare un esempio.
Tutti prestiti provenienti dai più importanti siti archeologici e musei del mondo, tra cui il Louvre di Parigi, il British Museum di Londra, il Museo Egizio de Il Cairo, i musei archeologici di Monaco, Francoforte, Zurigo ma anche il Museo Archeologico di Napoli, gli Scavi di Pompei, il Museo Nazionale Romano, i Musei Vaticani e i Musei Capitolini di Roma, musei famosi e molto frequentati in cui a volte, però, le singole opere possono perdersi. Il valore della mostra è infatti anche nel ‘rivelare' pezzi magnifici e famosi, mettendoli sotto una luce di interpretazione del tutto nuova e allestite in una scenografia ideata dal grande regista Luca Ronconi che torna, ancora una volta, a curare l'allestimento di una grande mostra.