Il Marriott Grand Hotel Flora di Roma dedica un omaggio ai 50 anni della Dolce Vita, il film cult di Federico Fellini che fece la sua prima uscita nelle sale cinematografiche nel 1960.
Con Cinquant’anni di Dolce Vita, di segni e di sogni, 25 disegni originali del maestro del neorealismo saranno in mostra dall’8 Aprile al 30 Maggio 2010, negli spazi dell’hotel di Via Veneto ripercorrendo la genesi creativa dei suoi personaggi.
Una raccolta di disegni, provenienti dalla Fondazione Federico Fellini ed alcuni tovaglioli della collezione privata del Flora, rivelano i tratti di personaggi reali dove l’estensione satirica e caricaturale del Fellini ritrattista delineava il loro ruolo in un copione ancora da scrivere.
Le opulente forme di Anita Ekberg nella Dolce Vita quasi fanno a gara con il personaggio della Saraghina in Otto e Mezzo o ai seni smisurati di Donatella nella Città delle Donne.
Sui fogli le tinte forti esasperano la fisicità dei personaggi contenute soltanto dalle annotazioni ricche di dettagli come ad indicare un percorso guida per scenografi e costumisti che avrebbero dato vita ai set dei suoi film.
La mostra riprende, per la prima volta in Italia ma aggiungendovi altri inediti, quella che fu l’esposizione allestita nel 2003 al Guggenheim Museum di New York nel decennale della morte di Fellini.
Il catalogo della mostra, edito da Tricromia illustrator’s International Art Gallery si presenta come un vasto story-board che raccoglie i personaggi ed interpreti dei film: un singolare taccuino d’appunti che ha il peso di un’eredità culturale di un Maestro del Novecento e pur senza alcuna dichiarata velleità assume le forme di un’arte grafica contemporanea.
Alcuni dei disegni originali saranno esposti anche nella Suite Fellini che il Marriott Grand Hotel Flora ha voluto dedicare al regista in omaggio ai suoi frequenti soggiorni nell’albergo romano.
Un legame tra l’hotel e Fellini già nato nel 1984 quando a seguito della ristrutturazione dello storico palazzo, il management del Grand Hotel Flora decise di dare al suo ristorante il nome Cabiria, dal titolo dell’omonimo film che gli valse un Oscar.
Fonte:Press Effeci&Associati |