La mostra intende illustrare, attraverso una selezione di circa 130 opere tra dipinti e disegni realizzati tra il 1917 e il 1982, provenienti da presti-giose collezioni pubbliche e private, la sua straordinaria e personalissima rappresentazione del mondo, un mondo ”sottosopra”, in cui Chagall mette in atto un capovolgimento dell’ordinamento classico, sfidando nelle sue opere le leggi di gravità e creando una forte affinità con l’universo pittorico proposto dai Surrealisti
Presentazione alla stampa il 21/12/2010 alle ore 11.00
"Il mondo sottosopra” arriva al Museo dell’Ara Pacis
portando in mostra 138 opere tra dipinti e disegni, alcuni dei quali inediti, provenienti da collezioni private, dal Musée National D'art Moderne Centre Georges Pompidou e dal Musée national Marc Chagall di Nizza.
Sono molti gli approcci possibili all'opera di Chagall: la relazione con i movimenti d'avanguardia a cui si è accostato nel corso della sua vita, ma da cui si è poi sempre distinto per originalità; i temi legati alle sue origini russe ed ebraiche e i suoi contenuti spirituali; la sua capacità di servirsi di tecniche miste per superare le frontiere fra pittura e grafica.
Questa mostra ha scelto di indagare le affinità che l’artista condivise con i Surrealisti - anche loro seguaci della “rivoluzione” e del sovvertimento dei valori stabiliti - e il forte legame con la sua identità religiosa.
Marc Chagall nacque a Vitebsk, nel 1887, allora in Russia, oggi in Bielorussia. Il suo vero nome era Moishe Segal.
Era il maggiore di 9 figli, in una famiglia ebrea di basso reddito; il padre lavorava presso un mercante di aringhe.
Nel 1906 incominciò a studiare pittura presso un pittore locale. Pochi mesi dopo si trasferì a San Pietroburgo e fece pratica al fianco di numerosi pittori mantenendosi come assistente in uno studio fotografico e realizzando insegne per i negozi. Non era facile la vita per Marc: sotto lo zarismo gli ebrei non potevano vivere a San Pietroburgo senza il permesso di soggiorno, e per un breve periodo fu incarcerato. Visse in quella città fino al 1910 e in uno dei suoi nume-rosi ritorni a Vitebsk conobbe la sua futura moglie Bella Rosenfeld.
Fin dai suoi primi quadri Chagall mostra il suo attaccamento alla città natale e ai costumi ebraici. Anche se mantiene un certo legame con la prospettiva, si possono già notare il suo desiderio di ignorare il realismo nella dimensione dei volumi.
Nel 1910 andò a Parigi grazie ad un ricco editore che comprò alcune sue opere, e vi rimase per diverso tempo. Qui incontrò molti artisti dell'avanguardia parigina, dai quali fu influenzato ma senza integrare le tendenze emergenti come il cubismo e il fauvismo. L'influenza del cubismo è visibile in una accresciuta stilizzazione delle forme, anche se non arriverà mai, se non in alcuni quadri tra il 1912 e il 1913, alla estrema geometrizzazione di quel movimento. L'utilizzo di colori vivaci, spesso contrastanti e non realistici è invece un'influenza del fauvismo. Disse Chagall: "ogni colore è amico del suo vicino, e amante dell'opposto".
Il suo rimane sempre, comunque, un mondo legato al fantastico poco consono al rigore compositivo di molte avanguardie dell'epoca.
Nel 1912 entrò a far parte del circolo culturale "La Ruche" (L'Alveare) ed incominciò ad esporre le prime opere.
Nel 1914 tornò in Russia, e fu arruolato per la guerra che intanto era scoppiata. Fortunatamente non fu impiegato direttamente al fronte.
Tra il 1914 e il 1916 riuscì a partecipare a varie esposizioni, suscitando molte perplessità soprattutto per l'uso del colore. Nel 1915 si sposò con Bella nonostante l'opposizione della famiglia di lei appartenente ad un ceto sociale superiore, e l'anno dopo ebbero la figlia Ida.
Nel 1917 scoppiò la rivoluzione in Russia, che Chagall vide con grande simpatia. Nel 1918 il commissario del popolo per l'educazione e la cultura lo nominò Commissario per le Arti della regione di Vitebsk e direttore della costituenda accademia.
Nel 1919 venne ufficialmente inaugurata l'accademia di Vitebsk, e vennero assunti insegnanti importanti, tra questi El Lissitskij e Malevic. Malevic si scontrò ben presto con Chagall di cui non condivideva l'aspetto figurativo e gli elementi favolistici. I litigi aumentano e alla fine Chagall decise di trasferirsi a Mosca, nel 1920.A Mosca lavorò al Teatro Ebraico di Stato Kamerny disegnandone gli interni.
Tra le opere la rappresentazione delle varie arti.
A Mosca collaborò alla realizzazione di alcune opere tra cui "L'ispettore generale" di Gogol. Disegnò costumi e scenografie per le commedie dello scrittore yiddish Sholem Aleichem, tra cui Mazl Tov.
Nel 1923 Chagall lasciò la Russia per trasferirsi nuovamente a Parigi
Durante un viaggio a Vilnius (oggi capitale della Lituania, allora era annessa alla Polonia) per visitare un Istituto Yiddish si rese conto del crescente antisemitismo.
L'ascesa del nazismo e le persecuzioni antiebraiche lo portarono a realizzare opere esplicitamente "politiche", come mai aveva realizzato prima, spesso sovrapponendo simbologia cristiana ed ebraica.
Colpito nel profondo dalle vicende belliche, Chagall nel 1943 tagliò una sua tela precedente, "Rivoluzione", del 1937, per dare vita ad un trittico, "Resistenza, Resurrezione, Liberazione" che avrebbe portato a termine solo nel 1952. La lettura procede da sinistra verso destra, tutto ciò che accade nella prima tela si evolve nella seconda e si conclude nella terza.
Nel 1937 ottenne la cittadinanza francese. La cittadinanza però gli venne tolta tolta dalle leggi antisemite approvate in Francia dopo l'invasione tedesca del 1940 e l'anno dopo fu costretto a scappare prima in Spagna e poi negli Stati Uniti.
Era ormai un artista affermato, ma nel 1944 morì la sua amatissima moglie. Distrutto dal dolore, smise di lavorare per qualche tempo, fino all'incontro con Virginia Haggard, dalla quale ebbe un figlio nel 1946. Chagall non si sentì mai a suo agio negli Stati Uniti ed infatti nel 1948 tornò in Francia. Nel 1952 Virginia lo lasciò ma nello stesso anno si sposò con Valentina Brodskij ("Vava"). Visse una serena vecchiaia dedicandosi alla decorazione dei vetri e delle ceramiche, spesso impegnato nella realizzazione di grandi opere destinate a spazi pubblici. Morì nel 1985 vicino Nizza.
Fonte:
www.arapacis.it
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