... Continua
La
straordinaria costruzione commemorativa, voluta dal re Umberto
I nel 1878 , rispecchia pienamente le intenzioni e volontà
politiche del tempo, che miravano alla legittima necessità di
nuovi spazi, oltre che al bisogno di sfarzo e celebrazione e
prende il nome da Vittorio Emanuele II, Padre della Patria e
primo re d’Italia(1861-1878) in onore del quale fu eretta;
Il colossale edificio iniziato dal conte
Giuseppe Sacconi, è eseguito in stile pomposamente
neoellenistico, ispirandosi al grandioso altare di Pergamo:
tutto nell’apparato decorativo ha un chiaro riferimento
simbolico e il suggestivo porticato si eleva, imponente, come
uno sfondo teatrale. (IMG.2)
Anche la decorazione- vero e proprio
museo di scultura all’aperto! - è di grande particolarità ed
ha visto susseguirsi, durante mezzo secolo di lavori, circa 70
diversi scultori.
Il Vittoriano è divenuto oggi dunque una
sorta di grande vetrina artistica, entrando a far parte a
pieno titolo del Polo Museale di Roma diretto dal
Soprintendente Claudio Strinati, costituendo di fatto uno
spazio in cui il visitatore entra, vive e respira la storia...
Questo mutamento ha pero’ naturalmente
portato il bene architettonico ad una modifica strutturale ma
soprattutto funzionale richiamando l’attenzione sul tema delle
politiche di conservazione e tutela conformi ai criteri di
sostenibilità ambientale;
Insomma
da ingombrante ed eclettica follia architettonica, spesso non
condiviso dalla critica, il Vittoriano accoglie oggi il
visitatore, per accedere ad un percorso in cui convivono
documentazione storica, testimonianze, arte e realtà
virtuale…continuando inesorabilmente a “stonare”, il Complesso
è diventato dunque un rassicurante punto di riferimento.
Ed è così che il monumento ha visto
susseguirsi al suo interno, in questi ultimi anni, mostre di
grande splendore, dal potere della luce delle maestose tele di
Claude Monet, all’incanto di Klimt, passando per l’estro di
Kandinskij o l’eleganza di Degas e Cezanne.
Questa forma di valorizzazione del
monumento non vuol dire dunque, come spesso accade, un
accanimento contro Khronos né un semplice restauro, bensì una
realizzazione delle sue potenzialità permettendo così al
Complesso di divenire museo, raddoppiandone la valenza!!
Se il connubio tra il severo edificio e
la provocatorietà delle mostre ospitate finora puo’ apparire
paradossale ed azzardato, il risultato – ottimo - ottenuto,
smentisce il tutto, divenendo per questo spunto eccellente per
altri grandi centri artistici.
IMMAGINI:
1.Veduta panoramica, Il Vittoriano.
2. Veduta del Porticato, Il Vittoriano.
Irene
Di Biagio