Descrizione
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Movimento artistico italiano e internazionale nato con la pubblicazione nel 1909 a Parigi del manifesto omonimo ad opera del fondatore ufficiale Filippo Tommaso Marinetti e al quale aderiscono tra gli altri i pittori Boccioni, Carrà, Russolo, Severini, Balla, Depero, l'architetto Sant'Elia, il cineasta e fotografo Bragaglia.
Gli appartenenti al movimento miravano a liberare la società italiana dal bagagli culturale, storico e artistico del passato e a glorificare l'avvento della modernità. I futuristi erano affascinati dai recenti macchinari industriali, dai trasporti e dalle telecomunicazioni. In pittura e scultura, forme spigolose e linee incisive erano usate per trasmettere un senso di dinamismo. Una delle principali caratteristiche dei futuristi era la ricerca di movimento attraverso l'impiego di immagini ripetute dello stesso oggetto o figure disposte in sequenza a dare l'impressione di un rapido movimento.
Presupposti formali del futurismo sono la scomposizione divisionista del colore e cubista della forma, ma la caratteristica saliente del movimento è il suo spirito vitalistico, ai limiti dell'anarchia, e l'adesione totale alla vita moderna, al progresso, al mito della velocità e della macchina, ai ritmi dinamici della nuova realtà di una società ormai totalmente industrializzata. Il movimento, il gesto e la parola entrano nell'opera non come realtà fissate in un attimo irripetibile come nell'impressionismo, ma nel loro ripetersi, nella progressione del loro dinamico accadere, costituendosi in un nuovo linguaggio, concitato e rutilante, esplosivo, carico di tensione drammatica. La totale ed entusiastica adesione alle caratteristiche del tempo porta anche i futuristi a vedere positivamente l'esperienza interventista che conduce alla prima guerra mondiale e successivamente del movimento fecero parte artisti coinvolti in prima persona nella politica culturale fascista come Sironi o altri massimi rappresentanti del ritorno all'ordine propugnato da quel regime.
Dopo la seconda guerra mondiale, nonostante che i componenti del gruppo abbiano avvertito la crisi sociale e politica del dopoguerra e ormai spento gli entusiasmi eroico-combattivi per rivolgersi ad un approfondimento più interno alla forma, la vicinanza col fascismo causa una condanna ideologica del Futurismo di cui viene più tardi però riconosciuta l'importanza fondamentale e la natura anticipatrice degli sviluppi dell'arte moderna.
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