LUOGO: |
Galleria Sala 1
00185 Roma,
Piazza di Porta San Giovanni, 10 |
INAUGURAZIONE: |
6 maggio 2005
ore 20,00 |
A CURA DI: |
Anna Jagiello |
DIRETTORE ARTISTICO: |
Antonella Pisilli |
COORDINAMENTO: |
Urszula Misiak |
PERIODO MOSTRA: |
7-8-9 maggio 2005 dalle
ore 20,00 – durata proiezione 1 ora |
ORGANIZZAZIONE: |
Sala 1
, tel/fax 067008691 salauno@salauno.com |
PATROCINI: |
Ambasciata di
Polonia a Roma, Istituto Polacco di Roma
Provincia di Viterbo, Comune di Viterbo,
Associazione Kyo,
Commissione
Europea -
AGENZIA NAZIONALE ITALIANA GIOVENTÙ |
CATALOGO: |
Edizione Sala 1 |
VIDEOZOOM - VIDEO ARTISTI POLACCHI
curata da Anna Jagiello dell'Istituto Polacco di
Roma fa parte del Festival LA POLONIA DAL
VIVO organizzato dall’Istituto Polacco che per
due settimane proporrà incontri di teatro, cinema,
arte, letteratura in diversi luogi della città.
La rassegna video è una selezione di otto
videoartisti. La video arte ha in Polonia una lunga
tradizione, iniziata a Lodz negli anni settanta con
i film di Jozef Robakowski (la mostra prevista
nell’istituto Polacco per fine del anno 2005)
Nell’ambito della rassegna Videozoom verranno
presentati gli artisti che appartengono alle ultime
due generazioni e che dedicano la loro arte a
diverse tematiche:
Artur Żmijewski e Jacek Malinowski interessati alla
psichica umana, condizionata della memoria, dei
luoghi comuni o delle abitudini mettono lo
spettatore di fronte alla diversità umana. Entrambi
eseguono esperimenti con i protagonisti dei loro
film, con i loro spettatori e con loro stessi.
Artur Zmijewski - protagonista quest’anno del
Padiglione Polacco alla Biennale di Venezia -
mostrerà in questa rassegna il video Lesson of
Singing, dove dei ragazzi sordi cantano una
sonata di Jan Sebastian Bach. Jacek Malinowski,
protagonista della mostra personale
nell’Istituto Polacco di Roma (dal 4 maggio 2005)
presenterà invece il film HalfAWoman
realizzato in forma di documentario, giocando così
con lo spettatore che non sa se osserva la verità o
la finzione e con la sua reazione alla diversità.
Altri tre artisti lavorano sulla
questione dell'identità stessa o dell’individualità
in contesto alle relazioni tra gli uomini. Anna
Baumgart che da tanti è considerata un’artista
femminista nei suoi film entra molto profondamente
nell’identità della donna scoprendo anche la sua
privacy. Mostrerà in Italia Real? Cranes are
flying, nel video usa i frammenti del famoso
film russo Cranes are flying di Michal
Kalatozow, dove analizza il carattere femminile del
film sostituendo la sua immagine a posto di quella
della vera protagonista. Katarzyna Gorna si
concentra anch'essa sull’identità femminile
attraverso il corpo. Nel film Sumo confronta
il corpo femminile con atteggiamenti che non sono
socialmente percepiti o considerati femminili.
Sylwia Narbutt, la più giovane della rassegna,
presenterà il film dove l’artista - protagonista del
video uccide i suoi genitori. L’argomento è
scioccante, ma nonostante il tema appare discreto,
quasi un atto normale. Sylwia Narbutt è interessata
alle relazioni umane ed ha scelto il rapporto più
profondo, ma anche il più difficile quello tra
genitori e figli.
A Videozoom verranno pure presentati gli
artisti che manifestano il proprio criticismo nei
confronti della realtà attraverso l'ironia e l'autoironia.
Mettendo il rilievo l'assurdità di certi
comportamenti o di certe abitudini vanno a toccare
il nocciolo dei problemi della realtà. Hubert
Czerepok, racconta dei problemi dell’arte in
connessione con i comportamenti umani.
Analizza gli atteggiamenti comuni nei posti
istituzionali, come le biblioteche e i luoghi di
aggregazione, cambiando l’uso degli oggetti come per
esempio in video Protection dove libri
vengono utilizzati come pesi per lo sviluppo dei
muscoli. Per questa rassegna presenta
Computerstudio 001. I video del gruppo Azorro
(Oskar Dawicki, Igor Krenz, Wojtek Niedzielko
e Lukasz Skapski) sono spesso i comenti ironici e
divertenti sul quadro istituzionale del mondo
dell'arte contemporanea come nel loro primo film
We like it a lot ricordato nell’ambito della
rassegna. Igor Krenz, uno dei rappresentanti
del gruppo Azorro che, come altri, lavora in
proprio, realizza video dal 1990. Nelle sue brevi
forme, all'interno delle quali opera piccoli
esperimenti, penetra i meccanismi che stimolano il
nostro tempo in modo indiretto, sottolineando così
l'assurdo della realtà. |