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principali temi e autori della
Pop Art internazionale,
considerati lungo un arco di
tempo che va dal 1956 al 1968,
data simbolica di chiusura sia
dal punto di vista culturale che
da quello sociale.
Attraverso circa 90 opere di 50
artisti, la mostra - suddivisa
in 6 sezioni tematiche - propone
una visione marcatamente
internazionale, affiancando alle
più note e celebrate versioni
americane e inglesi del
fenomeno, le letture autonome
avvenute in particolare in
Francia e in Italia, ma anche i
casi singolari rappresentati da
paesi come la Spagna e la
Germania, assai meno studiati e
scandagliati.
La mostra vuole, dunque,
confermare la caratteristica
degli artisti Pop come veri e
propri ‘peintres de la vie
moderne' e, al contempo,
evidenziare la complessità
interpretativa nascosta spesso
sotto la pelle delle loro
immagini, rutilanti ma non per
questo necessariamente
superficiali.
LE SEZIONI
I PADRI NOBILI - Legata
all'immagine del corpo è,
naturalmente, l'immagine dei
volti e delle figure che
incarnano la società dei mass
media, vale a dire quei
personaggi appartenenti al mondo
dello spettacolo che sin
dall'inizio (si pensi ai celebri
‘collages' di Ray Johnson)
hanno caratterizzato
l'immaginario Pop, divenendone,
in alcuni casi, l'elemento primo
della loro ‘riconoscibilità'.
Molto interessante è notare la
presenza - insieme a quella
delle star americane più note -
di figure oggi meno ricordate ma
leggendarie per il tempo, come
la Virna Lisi di Mel Ramos
o la Fabiola di Polke o
le numerose star presenti in "Locker"
di Peter Blake.
IL CORPO - Nell'ambito
della Pop Art, si assiste a un
rapporto ambivalente nei
confronti del corpo, rapporto
che non è mai stato esplorato in
modo veramente approfondito. Da
un lato, infatti, il corpo
"scompare", si annulla sino a
diventare oggetto, in seguito
alla riflessione e
all'appropriazione delle
tecniche care ai mass media: in
questo senso i grandi nudi di
Wesselmann, le ‘pin up', le
opere di Martial Raysse,
sono gli esempi più eclatanti di
questa tendenza. Dall'altro
lato, però, è proprio in questi
anni che si assiste a una prima,
decisiva ostentazione del corpo
inteso come fisicità allo stato
puro, oltre che come
rivendicazione di identità. A
questo proposito, valgono come
esemplari il gigantesco "New
Adam" di Harold Stevenson,
figura di recente tornata
all'attenzione della critica, o
le prime opere di David
Hockney, con la loro carica
di esplicita dichiarazione di
identità sessuale.
GLI
OGGETTI DEL DESIDERIO -
Anche in questo caso, da sempre
evidenziato come elemento
caratteristico della Pop Art,
si assiste all'emersione di una
duplice ipotesi: da un lato
l'oggetto che viene reso
feticcio in quanto tale, in
quanto elemento cruciale del
panorama quotidiano della
contemporaneità (si veda il caso
emblematico di Oldenburg
o quello di Hains),
dall'altro l'oggetto che diviene
"altro da sé" trasformandosi in
puro marchio, in logo, a sua
volta trasformato in icona.
Innumerevoli sono gli esempi da
citare in questo caso, a partire
ovviamente da Warhol, ma
non solo: si pensi a Ed
Ruscha, Robert Indiana,
all'acuta riflessione di
Hamilton o a quella
sarcastica di Fahlstrom.
HIGH AND LOW - E' un
altro dei temi canonici della
Pop Art e indica il rapporto tra
arte "alta" e cultura "bassa",
ma in questo caso si evidenzia
come, a dispetto delle
apparenze, la citazione e la
riflessione sull'arte del
passato, recente e lontano,
abbia occupato maggior spazio
che non la sempre citata
trasformazione del fumetto in
arte. Ecco dunque la tradizione
italiana rivisitata da
Schifano, Tano Festa
e altri artisti.
LA SOCIETA' - Tema solo
apparentemente non primario.
Nella vasta produzione Pop si
trovano, infatti, molti
riferimenti alla società del
tempo, naturalmente sempre letta
a partire dalla sua possibilità
di "riproduzione" attraverso i
media per arrivare alla sua
stessa mitizzazione. A questo
proposito, si possono citare le
tele dedicate in vario modo
all'assassinio di Kennedy (Rosenquist,
Laing), ma anche le numerose
opere che hanno come soggetto la
conquista dello spazio (Boshier,
Tilson...) e altri eventi di
cronaca. In questa sezione,
naturalmente, ci si trova a
riflettere anche sul "sogno
americano", punto di riflessione
cruciale sia per gli artisti
statunitensi (Indiana)
che per quelli europei (Equipo
Cronica).
LA RIPRODUCIBILITA' -
Questa sezione evidenzia,
attraverso poche ma
significative opere, la
caratteristica della Pop Art di
riflettere sulla riproducibilità
delle immagini come
caratteristica della società
contemporanea e, al contempo, la
capacità da parte di questi
artisti di usare le tecniche di
riproduzione, come ad esempio la
serigrafia, per diffondere la
propria arte anche al di fuori
dei canonici circuiti artistici.
La riproducibilità come un
valore, dunque. Alcuni storici
‘portfoli' (11 pop artists, ad
esempio) e le straordinarie
"bandiere" realizzate da
Multiples Inc. da personaggi
come Lichtenstein,
Warhol, Indiana,
Wesselmann, raccontano
questo rapporto, ancora una
volta ambivalente, con la
contemporaneità.
In Home-page:Andy Warhol, Brillo
Box, 1964-68
The Berardo Collection - Sintra
Museum of Modern Art