...E’ soprattutto grazie al fondamentale contributo
del Metropolitan Museum of Art di New York, della
Nationalgalerie del Museo Berggruen di Berlino e del
Centre George Pompidou di Parigi che sarà possibile la
realizzazione di questa interessante rassegna artistica
seguita e curata da Olivier Berggruen.
La
scelta di realizzare una mostra monografica
sull’artista, porterà alla scoperta dei molteplici,
affascinanti ed a tratti oscuri, aspetti di Paul Klee:
nato in Svizzera, egli svolse presto numerosi viaggi tra
Italia e Germania, alla ricerca di nuovi stimoli, di
utili spunti ed idee innovative da poter raffigurare
attraverso la sua inconfondibile mano.
Klee, durante i primi decenni della sua attività, attraverso’
un lungo periodo di isolamento e di attento studio volto
soprattutto alla ricerca di uno stile unico e preciso,
prendendo esempio in particolare alcuni rappresentanti
del “Der Blaue Reiter” e del Cubismo, primo fra tutti
Delaunay di cui ammirava l’abilità.
Egli portò dunque avanti, per anni, un’attenta analisi
parallela tra grafica e colore alla ricerca però di una
pittura originale ed inconfondibile: a tal proposito è
necessario ricordare l’ironia –tipica, bizzarra e
contraddittoria – che vive nelle tele delle sue opere,
le attraversa e le caratterizza. Nonostante questo
tratto , Klee non perde mai di vista la struttura e la
costruzione architettonica delle sue realizzazioni, in
cui una forma nitida e cristallina è sempre al centro
della raffigurazione.
Questo dimostra come la creazione debba per lui essere
immediatamente percepibile ed universalmente
comprensibile e spiega, di conseguenza, anche la sua
profonda venerazione per il mondo cubista , rispetto
alla componente espressionista altrettanto imponente in
quegli stessi anni.
Altro rilevante tassello nella sua crescita
professionale fu senz’altro l’ingresso, nel 1920, nel
Bauhaus: è in quegli anni infatti, che il suo studio
volge all’analisi del movimento, della forma e del
rapporto tra immagine e temporalità.
L’esposizione, che raccoglierà con il contributo delle
tre grandi strutture museali sopra citate un ingente
numero di opere, metterà dunque in luce proprio le fasi
di vita che hanno coinciso con i passi decisivi della
sua crescita artistica rendendo Paul Klee un artista
maturo e tecnicamente completo : è cosi che nei suoi
quadri la realtà viene riprodotta in una parallela ed
equivalente dimensione senza mai perdere di vista la
“natura” ed il suo funzionamento, espressività e
comunicazione ,cosi come forme fantastiche ed oniriche,
si intrecciano con un mondo ironico e bizzarro.
In
questa occasione saranno anche esposte alcune opere del
suo ultimo decennio di produzione, periodo in cui,
gracile ed ammalato, si dedicò ad una pittura piu’
malinconica e visionaria, come testimoniano frequenti
raffigurazioni di angeli.
E’
un Paul Klee che,nonostante il trascorrere del tempo ,
non cede il passo all’amarezza ma insiste nel rifugiare
le sue forze – ultime – nel mondo dell’arte, con dipinti
ineguagliabili e di grande carica emotiva.
Irene Di Biagio
|