Artisti

CentoPittori Genere Eventi Mostre Movimenti Recensioni

 


 

fino al 11.06.2006
L'artista e il suo atelier

Roma, Istituto Nazionale per la Grafica - Palazzo della Fontana di Trevi Roma,  via Poli, 54

La collezione Osio comprende oltre 3100 disegni raccolti a Milano, a partire dagli anni Trenta del Novecento, da Umberto Osio (Milano 1891-1967), avvocato, membro di una nobile famiglia lombarda ...


... Il primo e maggiore acquisto di Umberto Osio riguarda la serie di volumi di provenienza Litta Visconti Arese – il ramo più illustre della famiglia milanese – contenente oltre 700 disegni di scuola prevalentemente lombarda tra XVII e XIX secolo, alienati dall’ultimo erede Litta, Henri Prior (Coussonay, Svizzera 1862 - Varese 1934). Successivamente, l’Osio acquisì altri importanti nuclei di materiale grafico, come volumi di collezione Trivulzio, quelli dalle raccolte del filologo Francesco Novati (Cremona 1859 - San Remo 1915), e dell’imprenditore tessile Francesco Dubini (Milano 1848-1932), da cui provennero alla collezione Osio circa 250 fogli, tra cui importanti e rari documenti del neoclassicismo lombardo.
Per rispettare la volontà paterna e mantenere unita e integra la collezione, gli eredi Osio la proposero in vendita al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che l’ha acquistata nel 1999 su proposta e attivo interessamento dell’Istituto Nazionale per la Grafica, che ne è ora il proprietario.

I disegni Osio presentano una panoramica sulle scuole grafiche italiane dal Cinquecento all’Ottocento, con disegni della scuola lombarda: Cerano, Morazzone, Simone Peterzano, Andrea Appiani, Francesco Hayez, Domenico Induno, della veneta: Domenico Campagnola, Francesco Lorenzi, Giuseppe Bernardino Bison, dell’emiliana: Amico Aspertini, Gaetano Gandolfi, della toscana: Stefano Della Bella, della romana: Giulio Romano (scuola di), Carlo Marchionni e di quella napoletana: Luigi Vanvitelli, Domenico Mondo.

Percorso della mostra

Le sale espositive presentano una panoramica delle varie scuole italiane dal Cinquecento all’ Ottocento, a partire dalla più documentata, quella lombarda fino alla napoletana e a qualche esempio di scuola francese.
La scuola lombarda presenta una splendida prova del grande Cerano, il bozzetto per il dipinto del Museo Civico Malaspina di Pavia (anch’esso esposto in mostra), che, per vigoria di segno e di vibrazioni luministiche, non è di minor effetto del suo corrispondente pittorico. Di Andrea Appiani (“premier peintre” di Napoleone in Italia), si espongono numerosi studi preparatori per particolari della decorazione di Palazzo Reale, per gli affreschi di S. Maria presso S.Celso a Milano per dipinti commissionati dal Viceré d’Italia Eugenio di Beauharnais.
La scuola veneta offre numerosi e illustri esempi, come un doppio studio del rarissimo paesaggista collaboratore di Tiziano Domenico Campagnola, dove il foglio diviene contenitore di affascinanti appunti grafici apparentemente indipendenti fra loro. Un’altra interessante tipologia di disegni è rappresentata dai fogli appartenenti a un voluminoso album di studio dell’allievo di Giovan Battista Tiepolo Francesco Lorenzi, fedele specchio dell’intenso tirocinio grafico praticato dall’allievo sui disegni del grande maestro veneziano, mentre gli ariosi schizzi del vedutista e scenografo friulano Giuseppe Bernardino Bison sono quasi sempre libere invenzioni, solo episodicamente riutilizzate all’interno delle rappresentazioni pittoriche.

Nell’ambito della scuola bolognese, lo studio di Bacco dell’inquietante pittore del ‘500 Amico Aspertini, inserisce su un muscoloso corpo nudo eseguito a memoria, una curiosa e piccola testa ritratta dal vero, mentre i due potenti studi di Gaetano Gandolfi, fedeli alla tradizione accademica dei Carracci, costituiscono i bozzetti finali a monocromo di due dipinti ora dispersi un intero piccolo taccuino di schermitori del fiorentino Stefano della Bella è forse pensato per una traduzione in incisione. Il disegno architettonico è illustrato dai fogli d’un album settecentesco di ambito fiorentino e da una ripresa di scuola del progetto di Giulio Romano per Villa Madama, mentre il disegno come studio per ritratto è documentato, nella sua versione ufficiale, dal volto di papa Clemente XI  attribuibile alla scuola di Carlo Maratta e da un delizioso esempio di ritratto caricaturale a uso privato, opera del grande architetto romano Carlo Marchionni raffigurante l’amico e famoso pittore Pompeo Batoni.
In campo napoletano il prezioso modellino grafico della medaglia commemorativa della costruzione della reggia di Caserta, opera dell’architetto Luigi Vanvitelli, documenta l’ampiezza della funzione progettuale del disegno. Infine la scuola francese offre un’ulteriore, interessante, tipologia di disegno con le cosiddette “teste di carattere”, raffinatissimi ritratti a sanguigna del Settecento, così delle accademie , come la bella Testa di ragazzo di Carl Vanloo, che fu dal 1762 “premier peintre du roi” Luigi XV. Altri disegni di illustri autori presenti in mostra ampliano la panoramica qui presentata, con fogli di Morazzone, Camillo Procaccini, Paolo Monaldi, Domenico Mondo, Giovan Battista Dell’Era, Domenico Induno.
Dipinti di riferimento, opera di Cerano, Appiani, Bison, Monaldi Dell’Era, provenienti da collezioni pubbliche e private in Italia, affiancheranno i disegni, così da rendere più stimolante il percorso espositivo e rendere più esplicito il rapporto tra i vari stadi dell’invenzione grafica e l’immagine finale.
Per completare la panoramica dei disegni esposti, viene presentato un aspetto che, pur caratterizzando quasi tutte le collezioni d’arte, solo ora sta venendo in luce sul piano critico e cioè una breve rassegna di falsi presenti nella collezione, l’individuazione di noti falsari del Novecento, come Federico Icilio Joni, già oggetto d’una mostra a Siena.
Uno spazio del percorso espositivo è destinato alla didattica, e riguarda le tecniche, gli strumenti, come lo stilo, la matita, la penna, il pennello, i materiali come l’inchiostro, il carboncino, i pastelli, la biacca. Gli esempi sono scelti fra i disegni della stessa collezione Osio, che, data la sua estensione offre, sotto questi aspetti, un’ampia casistica.

segnalata da Alessandra Russotti


Mostra  L’artista e il suo atelier.                                                                                                                    

I disegni dell’acquisizione Osio all’Istituto Nazionale per la Grafica
Dove
Istituto Nazionale per la Grafica - Palazzo della Fontana di Trevi Roma,  via Poli, 54
Quando
8 aprile  -  11 giugno 2006
Preview stampa
venerdì 7 aprile 2006 ore 17,30
Inaugurazione
    venerdì 7 aprile 2006 ore 18,30

Orari
10.00 – 19.00  (lunedi chiuso)
Aperture straordinarie 16, 17, 25 aprile e 2 giugno 2006
Biglietti
dall’11 aprile al 28 maggio biglietto unico: mostra + 3 mostre FotoGrafia
Festival Internazionale di Roma intero € 6; ridotto € 4
dal 30 maggio all’11 giugno biglietto solo mostra: intero € 4, ridotto € 3
Catalogo
                      Palombi Editori
Info
                              06 82077304 – 06 699801

Ufficio Stampa Istituto Nazionale per la Grafica
Marcella Ghio               Tel.
+39 06 69980238                Fax +39 06 69921454
mghio@beniculturali.it
     www.grafica.arti.beniculturali.it/home.htm 

Ufficio Stampa Zètema Progetto Cultura
Fabiana Magrì   Tel. +39 06 82077386                f.magri@zetema.it
Sarah Cancellario d’Alena   Tel. +39 06 82077321           s.cancellariodalena@zetema.it

 www.zetema.it 

Designed by Tito Livio Mancusi© 2003- 2004 Romart.it,  All rights reserved.