Evento dedicato a
“Lorenzo Viani”
- da Viareggio ad Ostia
una vita per la cultura 1882-1936
Sono ormai dieci anni che Elena Majoli, presidente del Circolo
Artistico Culturale dedicato a Lorenzo Viani (Viareggio, 1° novembre
1882 – Lido di Ostia, 2 novembre 1936), pur tra mille difficoltà
organizzative ed economiche, sta portando avanti con determinazione ed
un’innata gentilezza nei contatti interpersonali un contributo attivo per
una maggiore conoscenza delle pitture murali che decorano due aule della
Caserma IV Novembre delle Fiamme Gialle con Storie di mare. Ed è così
che ogni anno nel mese di novembre, il mese in cui Viani nasce e muore,
autorità, pubblico ed in particolar modo le scolaresche di ogni ordine e
grado del nostro territorio partecipano alle visite didattiche, ai convegni
per promuovere una più attenta riflessione su Lorenzo Viani uomo-artista-poeta,
poiché l’universalità del suo messaggio di affermazione dei valori
di solidarietà, di umana compassione per il dolore di ogni uomo in
un'epoca di delirante massificazione e di ottusi sprechi ed egoismi come la
nostra è un atto virtuoso e di grande attualità.
Mi piace ricordare che Lorenzo Viani ha conosciuto la sofferenza e la
fame fin da bambino. Dopo alcuni anni abbastanza sereni trascorsi nella
Villa Reale di Viareggio, in quanto suo padre era al servizio di Don Carlos
di Borbone, all’improvviso il capofamiglia fu licenziato ed iniziò un
periodo di grande miseria. Lorenzo, nei suoi vagabondaggi per le zone di
Viareggio più derelitte aveva già conosciuto la disperazione ed il disagio di
quelle famiglie che non avevano neppure il minimo per sopravvivere.
Cercò di rendersi utile per la famiglia facendo molti lavoretti e nel 1893 va
a lavorare nella bottega del barbiere Fortunato Primo Puccini, dove resta
come garzone per diversi anni. Questo mestiere lo avvicina
quotidianamente alla gente più disparata e gli permette, come lui stesso
afferma “un apprendistato anatomico, perché prima di averli disegnati
questi visi acciabattati… li ho mantrugiati”.
Dott.ssa Anna Iozzino, Storica e Critica d’arte
Vita, opere e scritti
Lorenzo Viani nasce a Viareggio il 1° Novembre 1882. Vive una
fanciullezza da povero facendo trasparire però, fin dalla giovinezza, la
sua chiara e forte personalità. Insofferente di ogni imposizione
autoritaria, atteggiamento che lo porterà alla ricerca di un contatto più
aderente all’ambiente che lo circonda, lavora e soffre con quegli uomini
che, come lui, si battono per la dignità dell’uomo.
Non si sottrae alle necessità dell’esistenza e compie varie
esperienze di lavoro affrontando i mestieri più umili come il garzone di
barbiere e quello di mozzo di pescherecci in un quartiere di ladri,
accattoni e vagabondi. Ma lo preme la volontà di fare il pittore. In varie
città toscane, ove la famiglia si trasferisce, studia disegno e legge opere
letterarie finchè incontra Pio Nomellini che lo inizia alla pittura e poi,
a Firenze, Giovanni Fattori che lo accoglie all’Accademia di Belle Arti
che dirige. Qui Viani capisce che la pittura lo può aiutare ad esprimere
con forza le sue istanze sociali e vi si dedica con tutte le sue forze.
Oltre
alla pittura, che esige anche dispendio di denaro, si indirizza alla
Xilografia nella quale esprime le sue idee politiche rivolte al riscatto del
popolo che in quei fogli possono trovare evidenziate le proprie istanze. Viani non ha pace. Dipinge e incide senza sosta. Si fa conoscere ed
apprezzare al punto che nel 1920 gli viene assegnato il primo Premio
Città di Venezia con l’opera “La benedizione dei morti del mare” che
sarà quasi una premonizione di quanto gli capiterà ad Ostia.
Per essere più esplicito varia l’attività e dal 1922 si dedica a quel
romanzo che gli aprirà la strada verso le classi più povere ma desiderose
di leggersi. Mentre collabora col Corriere della Sera, che gli offre mezzi di
sussistenza, scrive “Storie di Vàgeri” che comprendono i romanzi “Gli
ubriachi”, “Angiò uomo d’acqua”, “Il Bava”, “Barba e capelli”, “Parigi”,
“Roccatagliata”, “Ritorno in Patria”, “Il figlio del pastore”, “Le chiavi nel
pozzo” e “Storie di umili titani” nonchè il libro di poesie “La polla nel
pantano” redatti in un misto di versiliese e di italiano che rende più
efficaci le immagini dei racconti e più immediata e sentita la poesia.
Soggiorna per alcuni periodi a Parigi ove più che l’arte impara, ancora una
volta, a superare le difficoltà della vita formando più l’uomo che l’artista.
Nel 1936 viene invitato a dipingere le pareti del Collegio “IV
Novembre” di Ostia Lido, appena costruito per accogliere gli orfani dei
caduti del mare. Lui accetta con entusiasmo perchè necessita di aria
marina onde superare le crisi di asma che lo tormentano. Pare felice
quando, nel 1936, da Ostia, scrive alla moglie: “Che vita faccio? La vita
del signore... Ostia è bella, ariosa, moderna, incantevole... l’asma è
quasi sparita. Che allegria, che gioia, che vita!”
La gioia sarà breve poichè il 2 novembre dello stesso anno, muore
lasciando ad Ostia il suo testamento artistico, purtroppo unico, ancora,
monumento funebre.
ELENA MAJOLI
Presidente del Circolo “Lorenzo Viani” di Ostia
Saloni della Caserma IV
Novembre
Via delle Fiamme Gialle, 14/16 - Ostia Lido
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